AIB Notizie 9/2005
Preistoria e pseudostoria di AIB-WEB
Riccardo Ridi
Era il settembre del 1995, esattamente dieci anni fa da quando scrivo queste righe, e stava per concludersi l'anno in cui Internet esplose davvero anche in Italia. Google non esisteva ancora, Altavista era appena nato, così come Amazon e eBay, e il sito dell'IFLA era ancora ospite della Biblioteca nazionale canadese. L'AIB, per iniziativa di Maria Luisa Ricciardi e Adriana Magarotto e anche per soddisfare un impegno preso con il progetto europeo IMPACT faceva i suoi primissimi esperimenti web sul server dell'Università di Roma "La Sapienza" ma, per una serie di circostanze, con scarsissima pubblicità sia all'esterno che all'interno dell'AIB.
Tant'è vero che due mesi dopo, nell'ambito della Commissione
nazionale Università ricerca coordinata da Alessandro Bertoni
(della quale faceva parte anche Magarotto, e che dal 1992 promuoveva
AIB-CUR) rinacque, indipendentemente, l'idea di dotare l'AIB di un vero
e proprio sito web
(cfr. documento 1).
I due tronconi furono
prontamente riuniti dalla CNUR, che già a dicembre
(cfr. documento 2).
affidò la gestione del sito a un gruppo di
quattro bibliotecari (Ricciardi, Magarotto, Eugenio Gatto e Riccardo
Ridi) e un informatico della Sapienza.
Dopo la rapida partenza, però, il ritmo rallentò fino a fermarsi nel corso dell'anno successivo, soprattutto a causa della riluttanza dell'informatico a permettere anche agli altri il controllo diretto del server (una dinamica poi sperimentata da un'intera generazione di bibliotecari). La situazione si sbloccò finalmente nel novembre 1996, quando l'allora Presidente dell'AIB Rossella Caffo, su suggerimento di Ricciardi, mi nominò coordinatore di quello che solo da quel momento avrebbe cominciato a chiamarsi AIB-WEB (per assonanza con AIB-CUR e IFLA-NET), col mandato di ampliare e riorganizzare la redazione, ottenere finalmente l'accesso diretto al server di un provider privato individuato nel frattempo e creare un dominio www.aib.it.
Ripartita di slancio, la nuova redazione già a gennaio 1997 aveva costruito un embrione del nuovo sito a , annunciandolo pubblicamente in AIB-CUR nel marzo successivo. Da allora i redattori si sono alternati e moltiplicati (attualmente i collaboratori sono più di 120), le pagine sono aumentate (fino a superare oggi le 15.000 correnti), il server è stato nuovamente cambiato (adesso ci ospita il CILEA), la homepage è stata ristrutturata 5 volte, le sezioni e i contenuti sono in costante crescita, ma tutto ciò è già storia, perché documentato dal progetto editoriale del settembre 1997 (https://www.aib.it/aib/redprog97.htm), dai Rapporti AIB dal 1996 al 2003 (https://www.aib.it/aib/att.htm) e dal Rapporto AIB-WEB 2004 (https://www.aib.it/aib/news/rapp04.htm).
Quello che è restato costante in questi entusiasmanti dieci anni sono stati l'affiatamento della squadra che lavora dietro le quinte di AIB-WEB, testimoniato anche da una autoparodia circolata finora solo internamente e che approfittiamo di questa occasione gentilmente offertaci da «AIB notizie» per mettere in linea (cfr. https://www.aib.it/aib/contr/aw1.htm) e l'adesione di tutti i redattori a una filosofia che potremmo riassumere con lo slogan "più informazioni, zero suggestioni" e che, nonostante l'accessibilità sia nel frattempo persino diventata una legge dello Stato, non è purtroppo ancora condivisa da tutti i bibliotecari italiani.
RIDI, Riccardo. Preistoria e pseudostoria di AIB-WEB. «AIB Notizie», 17 (2005), n. 9, p. I-II.
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A cura di Franco Nasella Ultimo aggiornamento 2010-03-02
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n17/0509ridi.htm