[AIB]AIB Notizie 9/2001
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Relazione introduttiva del Presidente Igino Poggiali

Per la prima volta nella storia dell'Associazione il nostro Congresso si svolge sotto l'Alto patronato del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. A nome di tutti i soci dell'AIB e di tutti i bibliotecari italiani desidero che gli giunga il nostro saluto e la nostra gratitudine per l'alto onore che ha voluto riservare alla nostra professione e per la condivisione da parte sua dei valori che abbiamo promosso e difeso negli oltre 70 anni della nostra storia.
Un ringraziamento ugualmente caloroso rivolgo alle autorità che ci hanno onorato con il loro patrocinio e in particolare la presidente dell'IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions), M.me Christine Deschamps, il ministro per i Beni e le attività culturali, on. Giuliano Urbani, qui rappresentato dal prof. Francesco Sicilia, il ministro dell'Istruzione università e ricerca On. Letizia Moratti, qui rappresentata da Sergio Scala, il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace - anche in rappresentanza della Conferenza delle Regioni -, l'assessore agli Affari istituzionali della Regione Lazio, Donato Robilotta, che ci ha portato il saluto e l'appoggio di quella Amministrazione, il presidente della Provincia di Roma, Silvano Moffa, e l'assessore alla Cultura e alle politiche giovanili della Provincia, Paola Guerci, l'assessore alle Politiche culturali del Comune di Roma, Gianni Borgna per l'apprezzamento espresso verso la nostra iniziativa e per le prestigiose attività delle Biblioteche di Roma che ha voluto far confluire in Bibliocom.
Abbiamo ragione di ritenere che questo evento costituisca per la città, per la Provincia e per la Regione un'importante occasione di verifica e di confronto delle proprie politiche in questo campo e di sviluppo di relazioni di cooperazione sul proprio territorio, col resto del Paese e a scala internazionale.
Ringrazio il Comitato scientifico composto da Luca Bellingeri, Stefania Fabri, Enzo Frustaci, Gabriele Mazzitelli, Giuliana Zagra e, ovviamente, la Sezione Lazio dell'AIB, in particolare la sua presidente, Luisa Marquardt, per il grande aiuto fornito all'organizzazione.
Ringrazio gli espositori che hanno creduto nella nostra proposta e alla cui definizione hanno partecipato con suggerimenti e iniziative da loro organizzate direttamente, e ovviamente l'azienda Veant per l'organizzazione e la gestione delle attività fieristiche e congressuali e la Segreteria nazionale che come sempre ha sovrainteso al buon andamento dell'iniziativa.
Desidero ringraziare infine la società Nexus che ha accettato quest'anno di essere sponsor ufficiale della manifestazione.
Questa relazione, elaborata con il contributo di tutto il Comitato esecutivo, costituisce il documento di apertura del nostro Congresso annuale e le sessioni ripartite nei tre giorni ne costituiscono gli approfondimenti critici sui temi e sulle questioni che intrecciano lo sviluppo delle biblioteche e della professione a scala nazionale e internazionale.
Il terribile attentato che ha colpito gli Stati Uniti l'11 settembre scorso ha messo tutti gli abitanti del pianeta nella condizione di percepire i limiti di ogni illusione di salvezza o di invulnerabilità, qualunque sia il Paese nel quale si abiti, e ha accelerato la presa di coscienza della nostra natura di cittadini del globo. Non affronterò certo qui una discussione sulla globalizzazione ma a chiosa di quel dibattito devo ricordare la visione del mondo di una professione che fonda i suoi valori etici e deontologici sulla capacità di gestire ogni forma di comunicazione umana considerandola comunque degna di pari attenzione e che considera la libertà di circolazione e di accesso ai documenti e ai mezzi di comunicazione in ogni Paese un valore universale.
In questi giorni abbiamo manifestato la nostra solidarietà ai colleghi dell'American Library Association così come siamo stati e siamo vicini ai colleghi di ogni Paese nel quale le guerre, le dittature, la criminalità, la miseria neghino il diritto di ogni individuo alla conoscenza che è il vero fondamento della libertà e della democrazia anche nelle nostre contrade.
Unesco, ONU, Consiglio d'Europa e persino il G8 da alcuni anni avevano colto la problematicità della conciliazione delle esigenze di velocità dello sviluppo economico di gran parte del pianeta con l'ineguale disponibilità di risorse e mezzi per la sopravvivenza, l'istruzione e la crescita della capacità intellettuale delle popolazioni più svantaggiate. Le soluzioni finora prospettate sono state modeste ed inadeguate all'obiettivo che abbiamo di fronte. Credo che il problema abbia una dimensione tale da poter essere affrontato solo con lo stesso approccio e dispiegamento di mezzi che si concepisce in caso di azioni militari o di polizia internazionale. Certamente dopo l'11 settembre 2001 occorre ridisegnare le strategie per la partecipazione globale ad uno sviluppo che abbia l'uomo e la sua dignità al centro. Dovremmo aver appreso che ogni compromesso su questo aspetto nega validità alla strategia stessa, la rende pericolosa, costosa, a volte addirittura disastrosa.
Ci sono momenti in cui la storia bussa alla nostra porta chiedendoci di prendere posizione rispetto a questioni gigantesche. Sono passate ormai tre settimane dall'11 settembre e fin dal primo momento ci siamo interrogati su cosa fare, dire, esternare... e siamo stati schiacciati dal senso di inutilità di ogni gesto immaginabile.
Le associazioni professionali come la nostra in realtà militano da sempre a favore della pace, della giustizia e dei diritti umani e la nostra opera quotidiana è di fatto un supporto importante alla riduzione del disagio che i cittadini incontrano nel rapporto con il bisogno di informazione.
Noi verifichiamo ogni giorno che i problemi di esclusione, emarginazione così come la semplice indifferenza o ignoranza rispetto alle opportunità che la partecipazione intellettuale offre a gran parte dei disagi sociali economici, relazionali, psicologici caratterizzano anche il nostro Paese, l'Europa ed il cosiddetto "Occidente".
In questi anni abbiamo richiamato più volte l'attenzione dei poteri e della società civile sul dramma rappresentato dalla crescente incapacità di avvalersi di strumenti culturali in ogni classe di età e ne abbiamo fatto oggetto di nostre numerose iniziative.
Oggi abbiamo il piacere di avere con noi illustri rappresentanti del Governo, delle Regioni e degli enti locali, dell'università, della scuola, di molte associazioni professionali vicine alla nostra, del mondo imprenditoriale. È in particolare a loro ed ovviamente ai nostri soci che rivolgo le brevi considerazioni, oltre che alcune proposte e richieste che ci sentiamo di avanzare, convinti di poter offrire con il nostro lavoro e con i servizi da noi gestiti un contributo importante allo sviluppo dell'Italia.
All'inizio della XIV legislatura abbiamo inviato al nuovo Parlamento ed al nuovo Governo un documento riassuntivo delle problematiche più rilevanti che riguardano il nostro settore ed i suoi rapporti con il tessuto economico e culturale del Paese. Ne richiamo qui alcuni passaggi che individuano gli obiettivi essenziali sui quali il nostro impegno sarà costante e continuativo fino a quando non saranno raggiunti.
- Legge quadro, o Legge sui principi del servizio bibliotecario nazionale, da costruire in stretta collaborazione con la Conferenza delle Regioni partendo dalle linee guida in materia di legislazione bibliotecaria elaborate dal Consiglio d'Europa, dall'IFLA e nello spirito delle recenti risoluzioni del Parlamento Europeo. A questi riferimenti si ispirava la bozza avanzata dall'AIB già nella primavera del 1998. In esso si contempla anche l'adozione da parte delle Regioni di leggi regionali aggiornate e congruenti con il nuovo contesto normativo e dove compaia l'obbligatorietà della biblioteca pubblica e gli standard di minima siano collegati ad azione sanzionatorie.
Ringrazio a questo proposito Francesco Sicilia, direttore generale per i Beni librari e gli istituti culturali, per averci convocato il 20 settembre scorso al fine di avviare concretamente e nello spirito da noi auspicato un gruppo di lavoro rappresentativo di tutti i soggetti gestori di servizi bibliotecari (Stato, Regioni, enti locali, università ecc.) per la rapida messa a punto di un testo di disegno di legge da sottoporre alle Camere in tempi brevi.
- Ristrutturazione radicale del Servizio bibliotecario nazionale. È l'organizzazione dei servizi che deve diventare il tema centrale e non lo diciamo da oggi. Abbiamo manifestato più volte perplessità sulla scelta di continuare a produrre software e credo proprio che Indice 2 debba essere l'ultima impresa di questo genere. Il software si prende già fatto dalle aziende che per mestiere lo producono e lo distribuiscono sui mercati internazionali. Occorre che Indice 2 investa in ogni caso sulla revisione del protocollo di comunicazione dell'Indice per renderlo effettivamente aperto a tutti i software di gestione delle biblioteche esistenti in commercio. L'aggiornamento tecnologico dell'attuale protocollo è sicuramente un'attività importante, ma da solo non può garantire l'apertura. Occorre poi nel contempo riflettere seriamente sulla rideterminazione delle sue funzioni. l'Indice deve essere sempre meno un "catalogo" ma un "indice" che instradi a dati, metadati e servizi. Solo un Indice leggero reggerà la sfida del digitale e della convergenza tra musei, archivi e biblioteche
Per rilanciare i servizi si deve partire dall'architettura e dal nuovo software di gestione del prestito ILL - che è già ora aperto a tutti, non è pensato per il solo mondo SBN e segue gli standard Internet. Qui all'investimento su un ottimo e - per la prima volta nella storia di SBN - poco costoso prodotto software non ha fatto seguito finora una volontà organizzativa e ci aspettiamo che ciò accada presto. L'AIB è a disposizione come sempre per affiancare il Ministero in queste azioni con spirito di collaborazione e con il suo patrimonio di esperienze e professionalità. Ciò recupererebbe lo spirito e i presupposti sui quali si erano mossi all'inizio degli anni Ottanta Angela Vinay e Michel Boisset, una visione tuttora validissima ma allora forse troppo in anticipo sui tempi della effettiva disponibilità di applicativi e di adeguati livelli di sviluppo delle telecomunicazioni. Sappiamo che una evoluzione in tal senso potrebbe attivare nuovi e consistenti investimenti anche da parte delle imprese del settore e porterebbe ad un salto radicale nella qualità del servizio.
L'iniziativa del Ministero verso la biblioteca digitale dovrebbe essere capace di trascinare anche questa evoluzione ormai da molti anni necessaria e facilmente realizzabile. Tale liberalizzazione avrebbe nel nostro mondo lo stesso effetto che Internet ha avuto sull'economia globale. Perché aspettare allora? Le giornate di Bibliocom dovrebbero servire anche a fare passi in avanti ed a stimolare la progettualità di tutti i soggetti coinvolti.
- Conclusione della negoziazione finalizzata all'emanazione del Decreto della Presidenza del Consiglio in materia di applicazione della legge 248/2000 nel quale si salvaguardino le prerogative delle biblioteche e dei servizi assimilabili rispetto alla legislazione di repressione della pirateria in materia di diritto d'autore. Il nostro "Osservatorio sulle problematiche legislative" sta seguendo con attenzione questo momento perché ritiene necessario che venga mantenuto l'impegno dell'emanazione del decreto. Questo andrà a vantaggio della chiarezza delle parti controverse della legge, della trasparenza degli accordi e garantirà infine una fase transitoria accettabile nell'evoluzione delle norme sul diritto d'autore, fino all'attuazione della Direttiva europea "sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto d'autore e dei diritti connessi nella società dell'informazione".
- Regolamentazione delle professioni non riconosciute, in coerenza con l'elaborazione recente del CNEL e con i disegni di legge già ampiamente discussi nel corso della precedente legislatura; in questo ambito si colloca la piena efficacia dell'Albo professionale italiano dei bibliotecari già istituito dall'AIB fin dal 1997.
- Riforma del deposito obbligatorio dei documenti, approvata in prima lettura e poi arenatasi tra le secche dei contrapposti emendamenti.
- Riforma dei servizi pubblici locali, considerando che la biblioteca comunale è appunto questo, anche se nei testi elaborati in Parlamento nel corso della precedente legislatura non ritrovavamo l'attenzione che pure continuiamo a chiedere. In questo ambito desidero sottolineare i rapporti di stretta collaborazione e di reciproca consultazione che l'AIB intrattiene con Federculture, l'organizzazione della Cispel che raccoglie le imprese dell'area culturale e turistica così come con le principali organizzazioni sindacali del settore.
- Riconoscimento formale e sostanziale della figura professionale del bibliotecario, in quanto protagonista della qualità nel servizio al cittadino utente e professionista dell'informazione, in tutte le biblioteche, pubbliche e private, in quelle della scuola e dell'università e in tutti i contratti collettivi di lavoro. Su questo obiettivo abbiamo attivato ormai da due anni l'Osservatorio lavoro con l'ambizione che diventi una struttura di servizio. Esso segue i rapporti con le organizzazioni sindacali e con quelle dei datori di lavoro, avendo registrato una persistente incapacità di tutta la pubblica amministrazione a riconoscere la professione in sede di negoziazione dei contratti di pubblico impiego, attiva incontri informativi e iniziative di monitoraggio, affiancando i bibliotecari nelle problematiche lavorative per tutte le tipologie di biblioteca.
- Sostegno all'AIB nel suo rilevante impegno per le attività internazionali, che includa le iniziative comunitarie in materia di biblioteche, gli scambi professionali, la cooperazione allo sviluppo. Tra le iniziative più recenti in questo campo ricordo la nostra adesione all'organizzazione internazionale "Scudo Blu", riconosciuta dall'Unesco, che si occupa della protezione dei beni culturali nelle zone investite da attività belliche.
Ho inoltre il piacere di annunciare la costituzione di un comitato nazionale IFLA che si occupi della diffusione delle conoscenze relative all'attività della nostra federazione mondiale, ne faccia circolare i documenti, coordini la partecipazione dei bibliotecari italiani ai suoi organismi di elaborazione scientifica e tecnica che diventano poi strumenti di lavoro per tutti gli operatori, che organizzi e cerchi supporti anche economici a favore della partecipazione dei professionisti italiani alle conferenze annuali e che, infine, persegua l'obiettivo di ottenere una conferenza IFLA in Italia entro il 2010.

Le biblioteche sono sempre più un elemento dell'infrastruttura socioeconomica oltre che un presidio culturale fondamentale. Per questo crediamo necessario legare maggiormente gli investimenti in questo campo alle politiche economiche del Governo ed alla sua visione del modello di sviluppo e di società. Tali politiche si concretizzano in azioni e scelte che noi da tempo andiamo rappresentando. Per esse ci siamo battuti quando c'era bisogno di presidiare princìpi e valori non negoziabili e nello stesso tempo abbiamo aderito ad iniziative e progetti proposti dai Governi nazionali e locali in un clima ad un tempo di lealtà e di chiarezza.
Cito tra gli altri il recente Protocollo d'intesa col Ministero della pubblica istruzione per la realizzazione ed il potenziamento delle biblioteche scolastiche che costituiscono uno dei capisaldi di un nuovo modello di scuola teso ad esaltare lo sviluppo dell'autonomia intellettuale degli allievi ed a stimolare il gusto dell'avventura nell'universo delle conoscenze.
Nella visione più diffusa nei paesi democratici dell'Occidente gli investimenti nel nostro settore sono direttamente connessi alle politiche che riguardano i diritti individuali e gli standard di qualità della vita e del lavoro. È riconosciuto ormai senza riserve che le biblioteche concorrono a sostenere i comportamenti individuali e collettivi che determinano livelli più avanzati di qualità del tessuto sociale.
Investire in biblioteche e far crescere il livello professionale di chi ci lavora costituisce un contributo al rilancio di un'economia e di consumi qualificati, ecocompatibili, che mettono a valore un'energia che non costa niente: cioè l'intelligenza. Se queste sono le proposte nate dalle nostre riflessioni siamo comunque disponibili ad esaminare ogni iniziativa che il nuovo Governo, i Gruppi parlamentari, ogni singolo deputato o senatore intendano proporci.
BIBLIOCOM: LA CASA COMUNE DEI PROFESSIONISTI DELL'INFORMAZIONE E DELLA CONOSCENZA
Con l'apertura di questa seconda edizione di Bibliocom concludiamo un percorso ed un travaglio di crescita delle attività congressuali e fieristiche dell'AIB che ne conferma il ruolo di organizzazione di riferimento a scala nazionale ed internazionale.
Essa ospita al suo interno, oltre alla tradizionale Bibliotexpo, esposizione di prodotti e servizi per le biblioteche giunta quest'anno alla sua quindicesima edizione, una vasta serie di altri eventi, incontri, seminari, organizzati da associazioni, enti, istituzioni, aziende, rappresentativi del variegato e complesso mondo delle professioni del settore. È un evento che mancava nel panorama peraltro ricco di occasioni e momenti fieristici del nostro Paese.
La sua originalità sta nell'essere concepita e gestita da un'Associazione di professionisti che ha unito gli sforzi con altre organizzazioni similari.
Voglio qui ricordare la presenza crescente delle associazioni professionali straniere per le quali lo sviluppo di Bibliocom in un'area geografica finora povera di occasioni di incontro di livello internazionale consente all'Italia di svolgere un compito di supporto e stimolo alla cooperazione tra i paesi dell'Europa e del Mediterraneo su un fronte strategico come quello dell'accesso alle risorse informative.
Ringrazio per aver accettato di portare iniziative gestite direttamente da loro, l'ABC (Associazione biblioteche carcerarie), l'AIDA (Associazione italiana documentazione avanzata), l'ANAI (Associazione nazionale archivisti italiani), il CNBA (Coordinamento nazionale biblioteche di architettura), il BDS (Bibliotecari documentalisti sanità), lo IAML Italia (International Association of music libraries).
L'obiettivo fondamentale di Bibliocom è quello di portare a visibilità l'importanza e la centralità della persona nei processi di innovazione e di sviluppo ad ogni livello. Ciò sia che si tratti del professionista, bibliotecario, documentalista, archivista, educatore, produttore e gestore di contenuti di servizi ad alto contenuto tecnologico nella gestione e nella logistica della conoscenza, sia che si tratti del cittadino utente, dello studente, dell'imprenditore che attinge ai servizi di questa area crescente di professionalità sempre più complesse e se ne avvale per crescere sia come persona che come produttore di ricchezza per sé e per la comunità.
Bibliocom, nel rilanciare il ruolo dei servizi di biblioteca ed informazione, degli archivi, dei musei e delle altre istituzioni culturali al servizio di tutte le aggregazioni sociali, delle strutture educative, delle organizzazioni di impresa vuole rompere definitivamente il diaframma che ha escluso fino a qualche tempo fa questi servizi dal novero delle infrastrutture fondamentali per lo sviluppo.
Le organizzazioni professionali, le istituzioni e le imprese che raccolgono i professionisti dell'informazione ed i lavoratori della conoscenza si incontrano dunque a Bibliocom per condividere un percorso verso lo sviluppo del Paese e dell'Europa che ponga al suo centro la persona sia come protagonista che come destinatario del frutto di tale impegno. A questo proposito Bibliocom guarda da sempre alla Fiera del libro di Torino come manifestazione nazionale di livello corrispondente dove il mondo dell'editoria e dell'industria culturale in senso lato si focalizzano sul prodotto e sulla sua commercializzazione.
È evidente che i due mondi si parlano in maniera crescente e che i due eventi saranno sempre più interconnessi anche dal punto di vista delle modalità di interazione con i propri utenti. Sia la Fiera che Bibliocom, al di là delle giornate di apertura al loro pubblico, continuano sulla rete ad intrattenere rapporti con i loro utenti, siano essi espositori o visitatori, durante tutto l'anno.
I due eventi hanno una forte capacità di costituire occasione di confronto e di scambio a livello internazionale, opzione che la Fiera ha già giocato con ampiezza e che Bibliocom svilupperà sempre più ospitando rappresentanze di imprese, di organizzazioni e di istituzioni bibliotecarie straniere e focalizzandosi come punto di incontro degli operatori in un orizzonte euromediterraneo.
Anche in questa relazione di dialogo e attenzione reciproca col mondo dell'editoria ho il piacere di constatare che abbiamo anticipato l'IFLA che solo quest'anno a Boston ha avviato la costituzione di un gruppo di coordinamento congiunto con l'IPA (International Publishers Association) al fine di individuare e presidiare gli obiettivi di interesse comune. L'AIB ha già aderito, tra l'altro, ad una iniziativa delle associazioni dei librai e di numerosi editori italiani guidati da Giuseppe Laterza, denominata "Associazione presidi del libro" per la difesa e la diffusione delle librerie e delle biblioteche nei piccoli centri.

L'AIB: TRA TRADIZIONE E NUOVE SFIDE
Il ritmo dei cambiamenti del nostro mondo professionale ci ha costretto in questi anni ad uno sforzo gigantesco che certamente non abbiamo saputo sempre portare con la dovuta sicurezza verso il raggiungimento degli obiettivi che ci davamo o che ci venivano proposti o anche imposti dalla realtà. In questa turbolenza ci è stato certamente di grande aiuto lo spirito di collaborazione e il senso di appartenenza ad una comunità professionale il cui ruolo e la cui visibilità sono enormemente cresciuti. Ciò è accaduto anche per una progressiva assunzione di atteggiamenti propositivi rispetto al mondo politico, agli intellettuali al mondo della comunicazione. I risultati di tale atteggiamento li vediamo nello sviluppo crescente dell'edilizia bibliotecaria che ha raggiunto dimensioni e ritmi mai visti prima e sui quali sarebbe molto interessante poter effettuare rilevazioni statistiche. Li misuriamo nella crescita costante dell'utenza e nella vivacità della proposta che le biblioteche di ogni tipo stanno mettendo in linea. Il tutto in una situazione di crescita molto relativa dei flussi finanziari e spesso addirittura di una loro contrazione.
Vorrei poter dire che la professione è diventata adulta, che viene presa sul serio da strati sempre più larghi della popolazione e delle classi dirigenti e che si è conquistata spazi più ampi di influenza nei processi di sviluppo delle società in cui opera.
Tutto ciò non deve indurre a soffermarci sui risultati acquisiti ma ci consente comunque di poter intercettare con maggiore chiarezza le direzioni di marcia, le priorità sulle quali dirigere i nostri sforzi.

Ecco che allora il processo di rafforzamento del ruolo delle Sezioni, pur tra mille contraddizioni e questioni da risolvere, pone oggi l'AIB in grado di incontrare con grande serenità il sistema istituzionale che si va sempre più caratterizzando per un peso crescente delle realtà locali, sia che si tratti di pubblica amministrazione, di scuola, di università, di sanità, di tutela dell'ambiente e così via.
Ma a un forte decentramento deve fare da supporto una nuova definizione del ruolo delle strutture centrali che nello spirito della sussidiarietà devono avere la forza e la capacità di assicurare in modo efficiente le funzioni che l'organizzazione di tempo in tempo valuterà con serenità se sia più vantaggioso gestire centralmente o localmente.
A questo proposito il Consiglio nazionale dei presidenti regionali ha concordato col CEN la creazione di tre gruppi di lavoro misti sui temi delle risorse e bilancio, sulla formazione e sulla programmazione nazionale degli eventi di carattere professionale. Dopo un avvio incerto i gruppi stanno dando un contributo prezioso alla definizione degli orientamenti e delle scelte che poi i due livelli di governo dell'Associazione traducono negli atti che lo Statuto assegna a ciascuno. Sono convinto che per questa strada il processo decisionale dell'AIB avrà una sensibile accelerazione con vantaggio di tutti.
Buoni risultati rispetto al maggior coinvolgimento della base associativa li sta dando la nuova struttura delle Commissioni con referenti designati da ogni Sezione e allo stesso modo si è rivelata molto efficace la scelta di creare task force operative, specializzate nella soluzione di particolari problemi o nella gestione di particolari impegni associativi.
Mi riferisco all'Osservatorio lavoro, all'Osservatorio sulle problematiche legislative, al Comitato nazionale IFLA.
Non dobbiamo comunque mai dimenticare che l'AIB sarà forte in proporzione all'impegno dei singoli soci. Gli organismi dirigenti devono avere sempre tra le priorità l'attenzione e l'ascolto rispetto alle aspettative di ciascuno ma anche la capacità di distribuire il lavoro, di stimolare il senso di appartenenza.
Per sottolineare l'importanza dell'impegno dei singoli soci anche quest'anno nel corso dell'Assemblea saranno premiati i soci che sono stati trent'anni ed oltre al servizio dell'Associazione.
La seconda linea strategica, coerente con la precedente, riguarda la messa in atto di iniziative di dimensione nazionale in cui tutti i soci possano riconoscersi e che scatenino il coinvolgimento delle realtà locali su obiettivi di forte impatto.
Tra queste, l'operazione "Nati per leggere" sta diventando un'impresa sempre più impegnativa nonostante la forte caratterizzazione di attività che si realizza operativamente nella massima autonomia di ogni singola realtà locale.
Ho il piacere di dare l'annuncio, inoltre, dell'adesione dell'AIB alla campagna mondiale di allargamento della lobby di coloro che sostengono le biblioteche avviata dall'ALA e poi adottata dall'IFLA dal titolo "@ your library" e che in Italia si chiamerà @ la tua biblioteca. Vi hanno già aderito paesi di lingua francese, spagnola, portoghese, araba, russa, cinese e certamente vi saranno presto ulteriori adesioni.
Insieme al consenso delle comunità locali lo sviluppo dei servizi al cittadino passa infatti sempre più e comunque prima di ogni altra cosa dalla messa in rete di risorse locali. E questo è certamente un campo sul quale la convergenza dell'iniziativa dell'Associazione con quella dei responsabili delle strutture può mettere in atto processi che comunque sono coerenti con l'obiettivo dello sviluppo di servizi di qualità crescente.
Per quanto riguarda i servizi ai soci non posso che confermare l'intenzione di rafforzare le attività di formazione ed aggiornamento anche con l'utilizzo di sistemi di formazione a distanza, con iniziative speciali dirette ai soci che hanno ottenuto l'iscrizione all'Albo. Insieme ai servizi di valenza generale vediamo crescere fortemente l'apprezzamento dei soci per iniziative promosse dalle Sezioni sulla base di particolari caratteristiche ed esigenze delle comunità locali. Credo che questa strada vada percorsa con decisione affinché i soci sentano l'AIB più vicina al loro mondo di relazioni. Nella sua lunga storia l'AIB è sempre stata un'organizzazione non governativa ed autonoma nella quale si raccolgono professionisti di ogni appartenenza politica e culturale.
Non posso chiudere questo punto senza sottolineare che Bibliocom è un evento autofinanziato. Grazie a questa autonomia, questo luogo in questi tre giorni sarà uno spazio libero da ogni condizionamento e sede di confronto libero e franco.


Relazione introduttiva del Presidente Igino Poggiali. «AIB Notizie», 13 (2001), n. 9, p. 3-7.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2001-11-05 a cura di Franco Nasella
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n13/01-09poggiali.htm

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