Da una ricerca di qualche anno fa risultava vistoso [come] in nessun'altra attività quanto in quella della lettura di un libro, madri di diversa cultura ed etnia esibivano il loro linguaggio più evoluto, e perciò garantivano ai propri bambini una stimolazione speciale alla acquisizione di un linguaggio più articolato. Altre ricerche hanno dimostrato che la lettura fatta dall'adulto fornisce al bambino, inavvertitamente, e lievemente, molte conoscenze: dall'ordine di progressione nello sfogliare un album alla linea di indicatività (da destra a sinistra e dall'alto in basso) al tono particolare con cui si raccontano le storie del 'c'era una volta'.
Dall'introduzione di Roberta Cardarello alla bibliografia ravennate Nati per leggere: una guida per genitori e futuri lettori, Ravenna: Provincia di Ravenna, 2001.
Il 6 aprile ci siamo dati appuntamento alla Fiera di Bologna per un primo bilancio dell'operazione Nati per leggere.
Nati per leggere vede l'impegno e la collaborazione dei bibliotecari e dei pediatri per il raggiungimento di un obiettivo condiviso: sensibilizzare l'opinione pubblica circa l'importanza della lettura a voce alta in famiglia.
Il progetto, sostenuto dall'AIB, dall'Associazione culturale pediatri e dal Centro per la salute del bambino, si ispira a due iniziative statunitensi - Born To Read, nato nel 1995 a cura dell'American Library Association e Reach Out and Read, iniziato nel 1989 presso il Boston Medical Center e poi diffusosi in gran parte degli Stati Uniti.
Entrambi i progetti americani hanno l'obiettivo di interrompere il ciclo intergenerazionale dell'analfabetismo, aiutando i genitori in condizioni di disagio socio-economico a migliorare le loro capacità di lettura, sensibilizzandoli sull'importanza di leggere ai loro figli.
Stefania Manetti, pediatra referente NPL in Campania, ha per l'appunto definito la lettura precoce in famiglia un fattore protettivo per lo sviluppo socio-culturale del bambino, un fattore tanto più importante in contesti svantaggiati socio-economicamente.
E proprio nelle regioni del Sud alcuni pediatri hanno avvertito la grande portata di un progetto che, utilizzando le visite per i controlli di salute tra i 6 mesi e i 6 anni, può cercare di cambiare le abitudini familiari introducendo una pratica semplice e poco costosa come quella di rinforzare il rapporto con il proprio figlio leggendogli una storia.
In Sicilia e in Campania stanno nascendo le prime collaborazioni tra pediatri e bibliotecari al fine di rendere l'intervento più efficace.
Sempre Stefania Manetti ci ha anticipato la prima indagine italiana condotta dai pediatri a Palermo, Napoli e Trieste sulle abitudini di lettura in famiglia in queste tre città. Il progetto attuato dai pediatri si configura come ricerca-azione, cioè come un'attività posta sotto continua osservazione al fine di raccogliere dei dati che abbiano validità statistica e consentano di verificare nel tempo eventuali cambiamenti nei comportamenti studiati.
Si è poi parlato di due realizzazioni locali che hanno visto la massima integrazione delle risorse di strutture e servizi esistenti sul territorio: presenti a relazionare con grande simpatia e calore Loretta Righetti della Biblioteca comunale di Cesena e Daniela Simonini per le biblioteche della provincia di Ravenna.
A Cesena il progetto, avviato nel mese di ottobre dello scorso anno, ha visto la collaborazione tra Biblioteca, Associazione culturale pediatri Romagna, Assessorato alla pubblica istruzione e Fondazione Cassa di risparmio di Cesena. La Biblioteca ha predisposto una guida bibliografica composta da 18 schede di presentazione delle più interessanti e note collane editoriali per la prima infanzia con l'indicazione di rivolgersi alle strutture bibliotecarie della città per il reperimento dei titoli segnalati e per avere ulteriori suggerimenti di lettura. Hanno aderito all'iniziativa anche alcune librerie e cartolerie locali presso le quali è possibile acquistare i libri con uno speciale sconto NPL. La bibliografia viene distribuita dai pediatri ai genitori in occasione delle visite di controllo di salute, durante le quali si sottopone ai genitori la compilazione di un questionario su vari aspetti che riguardano la crescita e la cura del bambino, includendo alcune domande relative ai comportamenti di lettura in famiglia. È inoltre in programma l'attivazione di un laboratorio di lettura espressiva presso il reparto di pediatria dell'ospedale Bufalini finanziato da una borsa di studio destinata agli studenti della Facoltà di Psicologia di Cesena.
Le biblioteche comunali della Provincia di Ravenna hanno tutte aderito al progetto allo scopo di fornire tutto il supporto necessario a genitori, pediatri e operatori volontari che daranno il loro contributo all'iniziativa. Il primo impegno del gruppo di lavoro composto da cinque bibliotecarie per ragazzi è stato quello di redigere una bibliografia contenente 150 titoli suddivisi per fasce d'età (0-2 anni, 2-3, 3-5, dai 5 anni), per ciascuna fascia d'età i libri sono poi raccolti per tipologia (libri da toccare; filastrocche; forme, colori, numeri e lettere; fiabe; piccole storie per affrontare i piccoli grandi problemi di ogni giorno). La Provincia di Ravenna coordina e finanzia le iniziative comuni a tutte le biblioteche, come la bibliografia o l'acquisto degli zainetti, gadget che verrà distribuito dalle biblioteche a ogni nuovo bambino iscritto compreso nella fascia 0-6 anni. Le biblioteche nel frattempo devono dotarsi di uno spazio per i piccoli lettori e di libri adatti a questa fascia d'età. Il gruppo di lavoro che ha messo a punto la bibliografia fornisce consulenze per l'allestimento degli spazi e per l'organizzazione delle iniziative atte a promuovere la lettura ad alta voce presso le biblioteche, i reparti pediatrici ospedalieri, gli asili nido e le scuole materne. Verranno inoltre organizzate attività di formazione rivolte agli operatori e ai genitori con la collaborazione di esperti.
Maggiori dettagli sui singoli progetti di cui si è parlato a Bologna e sull'esperienza condotta dall'AIB Abruzzo, sono reperibili sul precedente numero di "AIB notizie", 13 (2001), n. 3, p. 6-8) e all'indirizzo
https://www.aib.it/aib/npl/progloc.htm
Ha concluso la tavola rotonda Antonella Agnoli, portavoce della Commissione nazionale Biblioteche ragazzi dell'AIB, rilevando l'interesse e il successo che Nati per leggere sta riscuotendo nelle realtà più diverse. Antonella Agnoli ha evidenziato come di fronte a una realtà nazionale molto diversificata per strutture, servizi, risorse finanziarie e di personale, sia importante sollecitare e attivare gli interlocutori più attivi e sensibili nelle varie comunità locali; laddove sono più organizzati e attivi i pediatri o i servizi bibliotecari per ragazzi, i servizi educativi, le organizzazioni di genitori e insegnanti, dovranno essere loro l'elemento catalizzatore nelle singole realtà. Nati per leggere sarà il comune denominatore di progetti locali diversi a livello operativo e soprattutto uno slogan molto efficace da utilizzare per stimolare quelle realtà locali dove i servizi di pubblica lettura e quindi anche i servizi bibliotecari per bambini e ragazzi stentano ancora a decollare. A questo proposito viene sottolineata la responsabilità professionale dei bibliotecari in questa operazione nel momento in cui si apprestano a proporre, suggerire e far conoscere ai genitori testi di alta qualità particolarmente adatti per essere condivisi con i loro bambini.
L'intervento di Antonella Agnoli sancisce un rapporto di collaborazione tra Commissione Biblioteche ragazzi e Gruppo di coordinamento Nati per leggere, fondamentale per i futuri sviluppi del progetto.