[AIB]AIB Notizie 10/2000
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Print on demand

di Gabriele Mazzitelli

La sessione mattutina del 26 ottobre è stata dedicata a una tematica abbastanza nuova per il mondo delle biblioteche: il print on demand. Coordinati con piglio brillante da Marino Sinibaldi, vicedirettore di Radio 3 Rai, si sono potuti ascoltare interventi molto interessanti da parte di bibliotecari, editori e tecnici. In apertura Antonella De Robbio ha offerto un'ampia ed esaustiva panoramica sul tema: sono state illustrate le peculiarità di questo tipo di editoria, si è fatto riferimento a importanti esperienze internazionali, senza dimenticare le inevitabili implicazioni legate al diritto d'autore. Pur trattandosi dell'intervento di una bibliotecaria, Antonella De Robbio ha saputo presentare con grande chiarezza e con competenza non comune i diversi aspetti del problema. È toccato poi a Luciano D'Orsi della Xerox, illustrare, dal punto di vista di chi produce macchine capaci di soddisfare le esigenze di potenziali utenti del print on demand, i vantaggi di questa tecnica. Mariano Settembi di Lampi di stampa ha poi raccontato la sua esperienza di ex libraio che, stanco di dare la caccia a libri esauriti, ha deciso di creare una casa editrice capace di proporre agli editori e, quindi anche ai lettori, una possibilità nuova per far "rivivere" libri fuori catalogo. Secondo Settembri la sua proposta è stata generalmente ben accolta dal mondo editoriale e si tratta di una strada che va perseguita anche perché non comporta per gli editori grandi costi e, anzi, può anche consentire loro significativi margini di guadagno.
Alberto Isoardo, rappresentante in Italia della Elsevier ha, invece, sottolineato come l'impegno nell'editoria elettronica, specie nel settore delle riviste, rende strategico per la casa editrice olandese il mercato dei periodici, in cui le richieste degli utenti si concentrano su altre tipologie di servizio.
Luigi Spagnol, direttore editoriale di Ponte alle Grazie, intervenuto in qualità di "editore tradizionale", ha voluto sottolineare quelli che sono, a suo avviso, i compiti di un editore, mediatore tra l'autore e i lettori. Secondo Spagnol un editore deve assumersi l'onere di "pubblicare" un testo e, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, questo compito sarà sempre fondamentale, anche quando, forse tra breve, vedremo un rapido diffondersi dei cosiddetti e-books.
Anna Maria Tammaro ha illustrato l'esperienza che l'Università di Firenze sta mettendo in essere con la creazione della Florence University Press. Scopi dell'iniziativa sono: «valorizzare la produzione editoriale interna dell'Ateneo; razionalizzare la spesa attualmente sostenuta per pubblicazioni; garantire la disponibilità più ampia possibile degli appunti delle lezioni e dei libri di testo per gli studenti; offrire la possibilità di contrastare l'attuale ridotta capacità d'acquisto del Sistema bibliotecario d'ateneo, partecipando alle alleanze in atto a livello internazionale tra biblioteche, associazioni scientifiche ed università per trovare alternative efficaci alla diffusione della comunicazione scientifica».
Utilizzando le competenze dei bibliotecari si sta cercando di dar vita a una struttura che sia capace di soddisfare sia le esigenze degli studenti sia quelle dei docenti, sfruttando quanto la tecnologia oggi ci mette a disposizione, per consentire all'Università, che finanzia per fini istituzionali sia la ricerca sia la didattica, di poter ottenere anche dei benefici dall'attività intellettuale dei suoi membri. Nel concludere Anna Maria Tammaro ha affermato che: «L'esperienza fin qui fatta, insieme all'esperienza di altre università estere, conferma che l'editoria elettronica diventerà il metodo principale della comunicazione scientifica in molte forme di attività scientifiche e di trasmissione della conoscenza, anche se in alcune discipline la carta rimarrà il supporto preferito ancora per lungo tempo. La prima fase, appena conclusa del Progetto Firenze University Press, ha dimostrato che c'è l'opportunità tecnologica ed organizzativa di migliorare la comunicazione scientifica attraverso la distribuzione di idee più veloce, più economica e più estesa e l'applicazione dei supporti elettronici nel processo formativo».
La sessione è stata conclusa da un utilissimo intervento di Giulia Visintin che ha riportato la questione del print on demand nell'alveo della biblioteca, cercando di rispondere sia alla domanda su quali benefici possano derivarne, sia affrontando il problema di come trattare il materiale bibliografico così riprodotto. In merito al Catalogo Visintin ha affermato: «Per risolvere i problemi catalografici posti dalle peculiarità dei nuovi documenti, o perlomeno di quei caratteri che in essi ci appaiono nuovi, basta tutto sommato affilare strumenti che abbiamo già a portata di mano. Quello che forse rischia di sfuggirci di mano è piuttosto la facoltà - o se volete l'onere - proprio di allestire i cataloghi. La riduzione ai minimi termini delle mediazioni editoriali indotta dalle possibilità della produzione di documenti da fonti elettroniche porta facilmente con sé il miraggio dell'autoindicizzazione, della catalogazione venduta col libro, dell'autore che meglio di chiunque altro ritiene di poter dare un nome e un qualche dispositivo indicale alla propria creatura, si tratti di un riassunto o di un set di metadata. Che questa sia un'illusione non dovrebbe essere una novità sconvolgente per nessuno: del resto, come una relazione parentale troppo stretta, neppure la lettura integrale di un documento è consigliata a chi voglia darne una buona indicizzazione. Per catalogare bene, occorre non stare troppo dalla parte dell'autore, ma neppure da quella del potenziale lettore. Il posto più adatto è nel mezzo e siamo d'accordo che non è assolutamente indispensabile che quel posto sia proprio una biblioteca: ma non c'è dubbio che chi vi lavora sia un bibliotecario».
Complessivamente si è trattato di una sessione ricca di molti spunti. Senz'altro il print on demand, proprio per sua stessa natura, è destinato ad assumere aspetti diversi, legati all'evolversi del mondo editoriale e delle nuove tecnologie. Le biblioteche come sempre non sono testimoni passive di questi mutamenti, ma come dimostrato dagli interventi di De Robbio, Tammaro e Visintin sono capaci di stare al passo coi tempi e anche di rimodellare gli strumenti tipici della catalogazione e del reference secondo quelle che sono le sempre rinnovate necessità degli utenti.



Il programma di questa sessione è disponibile all'indirizzo: https://www.aib.it/aib/editoria/n12/conv-pod.htm.


MAZZITELLI, Gabriele. Print on demand. «AIB Notizie», 12 (2000), n. 10, p. 15-16.
Copyright AIB, ultimo aggiornamento 2000-12-19 a cura di Gabriele Mazzitelli
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/n12/00-10mazzitelli.htm

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