Sabato mattina, 9 ottobre, tra i presenti, ad assistere alla cerimonia della nuova sede della Biblioteca civica Centro culturale di Abano Terme, vi erano le autorità istituzionali, tra cui la Regione Veneto che ha stanziato dei fondi per la realizzazione di questo ambizioso progetto, nato come idea nel 1995 e terminato con l'effettivo trasloco di libri e attrezzature nel luglio 1999. Tantissimi i bibliotecari del territorio veneto presenti, non solo di biblioteche comunali, ma anche dell'Ateneo patavino, presenze della Querini Stampalia di Venezia, IUAV e tanti bibliotecari di AIB Sezione Veneto.
La curiosità di vedere realizzata l'opera - costata 4.770 milioni, di cui 800 milioni solo per le sistemazioni esterne e per gli arredi interni - ha visto presenze anche di bibliotecari e assessori dei comuni limitrofi, che stanno ristrutturando i vecchi edifici dove sono poste le biblioteche, in nuove strutture più efficaci per l'erogazione di servizi più moderni: prossimamente saranno portati a termine anche i lavori di ampliamento della Biblioteca Centro culturale di Rubano (Padova).
Al taglio del nastro in via Matteotti 71, come ha sottolineato il Presidente dell'AIB, Igino Poggiali, mancava il Governo, sebbene però fosse presente il Prefetto e, come qualcuno ha potuto notare, mancava un rappresentante della comunità religiosa, per la classica «benedizione» che in queste occasioni, soprattutto nel Veneto, non manca mai.
Tra i presenti vi era IFNet di Firenze: l'OPAC della biblioteca, che fa parte dell'OPAC collettivo del Sistema bibliotecario della Provincia di Padova, è un prodotto WebIF, raggruppa le informazioni catalografiche del patrimonio di oltre quaranta biblioteche dei comuni della Provincia di Padova che hanno adottato il software TINlib quale sistema gestionale per la catalogazione dei loro posseduti. È importante sottolineare come la Biblioteca «ospiti» il Sistema bibliotecario di Abano Terme, centro diretto da Fausto Rosa, sistema che fa da perno alle attività e ai servizi delle biblioteche del tessuto patavino.
La cerimonia inaugurale è stata condotta da Bruno Francisci, Dirigente Servizi culturali del Comune di Abano Terme, con un'apertura dei discorsi tenuta dal Sindaco Cesare Pillon.
Il Sindaco ha tenuto un discorso volto essenzialmente alla cittadinanza, puntando l'attenzione sull'attività politica e sociale svolta da anni nell'ambito dei servizi culturali del Comune, sul significato simbolico della nuova costruzione inserita nel contesto aponense, contesto cittadino in evoluzione strategica, sul disegno culturale di questa opera dimensionata sul bisogno di conoscenza dei cittadini, in un'ottica multiculturale.
Mauro Donolato, Assessore ai Beni e alle attività culturali di Abano Terme, ha esordito con la lettura al pubblico del «cuore» della Biblioteca di Babele, di Jorge Louis Borges, pezzo carico di emotività intensa, anche per i non bibliotecari. Le parole tratte dalla Biblioteca di Babele, riecheggianti nel cortile, lette un poco alla rinfusa, stridevano scintillanti tra i corridoi labirintici del pensiero..: così ho creduto di percepire, dalle espressioni di qualche volto tra i presenti.
La compattezza della struttura architettonica neoclassica, alla sinistra del pubblico, non riconduceva di certo ai testi borgesiani, ma citazioni, frasi, parole dei «cataloghi falsi» sorridevano dalle finestre ad oblò dell'edificio di marmo rosa, edificio in stile tipicamente palladiano, con qualche richiamo allo Jappelli.
Belle immagini riflesse dal discorso di Paolo Portoghesi (comparato da Francisci al Bernini!), progettista dell'edificio, concepito e pensato per una biblioteca moderna con servizi a carattere pubblico di nuova concezione. Nel discorso, lungo e articolato, esposto a braccio, l'architetto romano ha parlato non solo di come si è sviluppata l'idea del luogo biblioteca nella città, per la città, verso altre città, ma del suo sentire la biblioteca quale spazio chiuso/aperto che si pone tra terra e cielo. Un edificio nato e costruito a dimensione aponense, che può trovare la sua giusta collocazione solo in Abano, perché trasposto in altro spazio non avrebbe senso. Portoghesi ha citato il suo rapporto di dialogo con le realtà venete, con i bibliotecari che ha avuto a fianco in questi anni per la realizzazione del progetto, con la gente veneta dalla parlata semplice e diretta che punta diritto all'immediatezza. Ha parlato di «oceani» veri e virtuali e di culture antiche e nuove, della vicinanza di città architettoniche quali Venezia e dei tesori di Padova, delle profonde radici religiose che permeano la vita degli abitanti, tutti fattori che hanno influenzato l'esprimersi della sua creazione. Il richiamo al Palladio come parte dell'edificio verso il basso, alle radici, si contrappone alla nave rovesciata che naviga i cieli, nello sguardo verso l'alto, forte richiamo al Palazzo della Ragione in Padova, ma che si riconduce anche alle antiche navi veneziane, ecco ... questa struttura/biblioteca si pone tra terra e cielo...
Lo scrittore Gian Antonio Cibotto, giornalista noto per i suoi articoli d'effetto nei quotidiani cittadini, lungamente invitato dal coordinatore Francisci a salire sul palco delle autorità per tenere il suo discorso, ha declinato l'invito non presentandosi del tutto, tra lo stupore dei presenti. Chissà, forse avrebbe potuto raccontarci, con parole postborgesiane, gli effetti speciali dei servizi multimediali, i raccordi storici culturali tra città e paesi immersi nei Colli Euganei, in tangenziali mai scritte...
Igino Poggiali, Presidente dell'Associazione italiana biblioteche ha esposto il suo intervento, breve ma ricco di spunti, puntando l'attenzione sul carattere innovativo di questa biblioteca/servizio, nata e costruita per essere biblioteca ma pensata anche strutturalmente come contenitore di informazioni per l'erogazione di servizi culturali, smentendo il fatto che spesso vecchi edifici, riadattati per biblioteche, non sempre trovano la loro giusta collocazione all'interno di palazzi storici poco funzionali ai servizi bibliotecari. Ultimo, ma efficace, Paolo Ghedina, il Direttore della Biblioteca, che con parole semplici e chiare ha elencato il lungo percorso nella costruzione di spazi e nell'organizzazione dei servizi, in stretto rapporto con l'architetto Portoghesi e con i fornitori degli arredi. Una sintesi di uno sforzo che ha visto lo sviluppo di un complesso architettonico di oltre 9.500 metri cubi di volume, per una superficie totale interna che si calcola sui quattro piani di quasi 2.000 mq, con 100 posti a sedere e 15 postazioni informatiche per gli utenti (distribuite nelle varie sale/servizio), un'integrazione di servizi polifunzionali con un patrimonio di oltre 36.000 volumi, 130 periodici e quotidiani e 500 documenti audiovisivi.
Ho avuto modo poi, durante la visita, di parlare con Portoghesi mentre fotografava l'ultimo piano della sua opera, all'interno della «carena di nave» tutta in legno, calda atmosfera di navigazione tra repertori, enciclopedie e atlanti. Gli ho chiesto «come», «perché», «quando», l'idea di quei gruppi semicircolari di finestre a oblò, tre oblò interi e due interrotti, attorno a un grande oblò dimezzato dal pavimento in legno. Dall'obiettivo della sua macchina fotografica mi ha risposto «Guardi... quegli alberi laggiù, lì ...dietro il gruppo di oblò, che formano un'unica grande finestra, ...l'idea degli alberi dietro mi venne alla vecchia Nazionale di Roma, molti anni fa, ...ho vissuto a lungo dentro le biblioteche, ho trascorso parte della mia vita dentro le strutture e ho voluto creare qualcosa nato e pensato per i servizi di biblioteca». L'idea dell'oblò fa parte della «nave» che permette il raccordo nel viaggio tra cielo e terra, in un'unione mistico/carnale, profondamente religiosa, ma anche legata alla quotidianità di questa terra dalle origini contadine. Così come la scelta raffinata dei materiali, marmo per le colonne che aprono l'accesso al font desk, semplici e discrete, mai imponenti, le cornici delle porte e i segnapiano, il marmorino delle pareti, azzurro d'interno (l'azzurro del cielo di Abano) e rosa di fuori, legno per terra ovunque, legno chiaro e scuro, alternati i disegni geometrici che dilatano la sensazione del tempo. Il tetto, ricoperto di lastre di rame, a forma di carena di nave, racchiude il «cuore della biblioteca» che pulsa nella sala di consultazione, con la luce che giunge chiara e netta dalle lunette circolari. In quell'anima calda e intima sono raccolti codici, leggi, dizionari, in banche dati messe a disposizione dall'attiguo Servizio mediateca.
Quattro le postazioni multimediali che vogliono aiutare i cittadini nell'utilizzo delle nuove tecnologie, favorendo la comunicazione extraterritoriale, usufruendo non solo dei programmi in locale, ma anche in rete, attraverso connessioni a Internet. Gli strumenti messi a disposizione per le postazioni multimediali sono tra i più moderni: linea ISDN per la connessione Internet, due postazioni TV satellitari per l'accesso ai sistemi Astra ed Eutelsat, due postazioni audio HI-FI con cuffie. Una delle postazioni è configurata per i non-vedenti: si tratta di un PC con sistema interattivo con kit comprendente interprete «AudioLogic», comprensivo di scanner, scheda per sintesi vocale per la lettura anche di pagine Web in navigazione Internet e un software per la conversione da testo scritto a sintesi vocale. La stazione che permetterà ai non-vedenti di utilizzare gli strumenti su CD-ROM, ma anche la connessione a Internet, è stata donata dal Rotary Club di Abano Terme e Montegrotto (comune limitrofo). Tutti quei materiali e gli arredi, incorporati in modo da sembrare parte integrante dell'edificio, compongono la «biblioteca quale servizio pubblico nel territorio e per il territorio», in modo da rendere visibile l'idea di corpo/anima, quale concrezione dell'atto della lettura che si pone tra la mente del singolo e il pensiero collettivo. Il fermare con atto concreto, solido, compatto, l'atto della lettura, di per sé astratto, profondamente interiore e personale si dilata nella sala grande delle «opere generali» dove lo spazio diviene collettivo. La congiunzione di terra e cielo si tocca nella struttura della nuova biblioteca che si esplica nel tratto deciso che segna e percorre tutta l'opera, in quattro livelli o piani, dal piano 0 - il piano interrato che raccoglie la «memoria» ovvero i magazzini - all'ultimo piano, verso il cielo con la nave rovesciata a racchiudere il sapere a scrigno.
L'intercalare di spazi e di luoghi ritaglia i servizi, al primo piano di impatto immediato, al secondo piano di tipo organizzativo (uffici direzionali, uffici del Sistema bibliotecario di Abano Terme). Oltre alla «sala consultazione» e alla modernissima «mediateca», molti sono i servizi offerti dalla nuova sede, incarnati e comunicanti nell'edificio stesso:
- la sezione ragazzi con oltre 3.000 volumi relativi a fiabe, classici per l'infanzia, narrativa, ma anche libri «studio» nelle varie discipline scolastiche, oltre che raccolte di fumettistica. Due postazioni multimediali con numerosi programmi didattici sono a disposizione;
- la ludoteca, collegata alla sezione ragazzi, ove si svolgono attività di laboratorio e animazione condotte da personale qualificato in uno spazio appositamente studiato per i più piccoli, con giochi didattici, possibilità di ascolto di fiabe e racconti, accoccolati in simpatici pupazzi/poltrona;
- una sala per conferenze/seminari, ampia e luminosa con 40 posti, che guarda verso il giardino «sala aperta», un giardino che ha sempre l'aspetto di «vestire d'estate», forse per il fatto di trovarsi attorno a un edificio situato in una cittadina «termale». La sala è dotata di strumenti tecnici per diaproiezioni o videoproiezioni con utilizzo di tutte le fonti del «servizio mediateca»;
- la sezione quotidiani e informazioni di comunità, ove sono presenti i due quotidiani locali (il «Gazzettino» e il «Mattino») e nove quotidiani nazionali, la «Gazzetta ufficiale» (tutte le serie) e il BUR Veneto, oltre che a dépliants sulle iniziative culturali del territorio. A disposizione anche una bacheca elettronica per informazioni varie o avvisi "vendo/cerco";
- l'emeroteca, con oltre cento riviste di vari argomenti;
- una ricca sezione locale relativa a documenti su Abano e il suo territorio;
- una sezione stranieri, con oltre cento volumi relativi a classici della letteratura inglese, francese, tedesca e spagnola, per i numerosi turisti che frequentano le terme cittadine;
- la sezione del prestito, delimitata da un bancone di reference ampio, che si pone avanti a una stanza con oltre 30.000 volumi accessibili a scaffale aperto, collocati in leggere strutture quasi sospese, su un pavimento di legno chiaro, e qualche poltrona qua e là attorno a tondi tavoli di legno.
Una breve narrazione «personale», impressioni fotografate una mattinata, in un sabato di sole autunnale...
Antonella De Robbio