di Gabriele Mazzitelli
Parlare del futuro di Internet è decisamente molto rischioso, visto che non è facile nemmeno dare un quadro esauriente del presente della rete. Quello che si può affermare senza timore di smentita è che Internet è ormai un fenomeno di massa e come tutti i fenomeni di massa presenta dei pregi e dei difetti.
Spesso si diffondono notizie allarmistiche su un probabile crash di Internet, ma non pare per adesso che sia prevedibile un evento del genere che si configurebbe ormai come l'interruzione della disponibilità di servizi sempre più necessari a milioni di utenti. Nel frattempo il governo degli Stati Uniti ha annunciato qualche tempo fa il lancio di Internet-2, che a quanto è dato di capire si presenta come un ulteriore potenziamento di Internet, in linea con l'auspicio già enunciato in passato da Al Gore, vicepresidente americano, di creare una rete che arrivi nella casa di ogni cittadino. In questa stessa ottica va interpretata la decisione di rendere disponibile gratuitamente (a partire dal giugno del 1997) Medline, la più importante base dati medica, gestita dalla National Library of Medicine.
Che la diffusione di Internet abbia cambiato il mondo dell'informazione è anch'esso ormai un dato di fatto. Sono nate nuove professioni, legate ad esempio alla creazione di pagine Web, e si sono dovute adeguare (per sfruttarne al massimo le potenzialità) quelle legate al mondo dell'informazione, compresa anche la nostra. E va detto che in questo processo i bibliotecari che lavorano in strutture accademiche o di ricerca sono stati senz'altro avvantaggiati (anche se spesso hanno comunque dovuto fare tutto da soli), grazie alla disponibilità dei collegamenti.
L'utilizzo della posta elettronica, la nascita di AIB-CUR, il moltiplicarsi di OPAC disponibili in rete, il debutto di AIB-WEB hanno rappresentato delle tappe significative nell'ambito italiano di un processo che sembra essere diventato tanto inarrestabile da ribaltare alcune delle facili ironie sulla virtualità che solo fino a qualche tempo fa si sentivano ripetere. Cos come accade per la televisione, oggi sempre di più si ha la sensazione che esista solo quello che c'è e si trova su Internet: è questo uno dei rischi dei fenomeni di massa, ma proprio per questa ragione bisogna saperlo fronteggiare.
In questo senso più che occuparci del futuro di Internet, che appare molto interessante per quello che riguarda lo svilupparsi di sistemi di scrittura sempre più sofisticati per le pagine Web, dovremmo cercare di preoccuparci, per quanto possibile, del presente. Intendo dire che tra l'entusiasmo esagerato e il cupo scetticismo bisognerebbe, con equilibrio, porre la giusta attenzione a questo fenomeno, valutando realisticamente le possibilità della nostra biblioteca, senza rinunciare, ad esempio, ad avere almeno un indirizzo di posta elettronica.
Ci sono strumenti, come il fax, che sono penetrati molto facilmente nell'uso comune, probabilmente grazie alla loro somiglianza con oggetti già familiari. La posta elettronica richiede almeno di avere un terminale o un computer a disposizione: ciò può rappresentare una difficoltà, ma non avere questa possibilità di comunicazione rischia di tagliarci fuori da un circuito informativo ormai capillare.
L'utilizzo di Internet è ormai diventato una necessità per le biblioteche e per i bibliotecari, non per seguire una moda, ma perché, come spesso accade, proprio le biblioteche sono state tra i soggetti a sfruttare subito e nel miglior modo possibile le potenzialità delle rete. Nella globalizzazione del mondo dell'informazione l'esserci in Internet garantisce una riconoscibilità concreta, materiale. Ciò consente anche a biblioteche piccole o medie di gareggiare con biblioteche di grandi dimensioni nella gestione, ad esempio, del servizio di reference.
Per altro anche l'obiezione in merito alla virtualità delle informazioni, al non poter "toccare con mano" i testi, viene gradualmente meno: basti pensare alla diffusione dei periodici elettronici. Posso riportare un dato statistico sulla base di un monitoraggio da me effettuato a partire dal posseduto cartaceo della Biblioteca dell'Area Biomedica dell'Università di Roma "Tor Vergata". Su 500 periodici in abbonamento, solo due non sono presenti in alcun modo in Internet (alla data del 31 luglio 1998). Gli altri non solo hanno almeno delle pagine informative, ma quasi tutti consentono la libera consultazione degli indici e un numero elevato è disponibile full-text (con diverse modalità di abbonamento a seconda degli editori).
C'è anche un altro aspetto che va tenuto presente: l'aumento dell'offerta informativa provoca senz'altro un aumento della domanda e un'inevitabile innalzamento, almeno in questa fase, dei costi di gestione. Per questo si deve auspicare la nascita di consorzi che possano mettere assieme le forze economiche di più enti, cos come già succede in altri paesi. Si tratta anche in questo caso di una sfida alla nostra mentalità poco incline alla cooperazione, ma forse in questo possiamo riscontrare uno degli effetti benefici della "massificazione". Adeguarsi a standard europei di collaborazione fra enti potrà aiutarci a gestire meglio le risorse sia economiche sia umane, in un processo che personalmente non vedo brevissimo ma che, forse, saremo costretti ad accelerare proprio in virtù di Internet.
Il futuro di Internet deve, pertanto, preoccuparci soprattutto per essere attrezzati oggi a sfruttarne pienamente il presente. Esistono indubbiamente rischi di una eccessiva commercializzazione della rete, ma va anche detto che il mondo delle biblioteche ha ritagliato in Internet una sua zona d'influenza cos vasta e, si direbbe, ormai radicata che è difficile immaginare che si possa rinunciare per qualsiasi ragione a quanto costruito in tempi cos brevi e con cos grande successo.
Lungi, quindi, dal voler fare previsioni, credo che il mondo bibliotecario italiano e l'AIB debbano lavorare con equilibrio per favorire l'accesso alla rete di un numero sempre maggiore di bibliotecari, di biblioteche e di enti correlati, nel nome di quella condivisione di informazioni e di risorse che uno strumento come Internet permette di realizzare con grande rapidità ed efficacia.