8. Periodici e conferenze elettroniche
Una guida alle fonti di informazione della biblioteconomia è un'introduzione sistematica e analitica (qualunque sia il suo livello di approfondimento) alla letteratura biblioteconomica e soprattutto a quei documenti (principalmente, ma non esclusivamente, opere di consultazione) a cui si ricorre in prima istanza per uno scopo determinato, per esempio per rintracciare un dato o per impostare una ricerca.
Non esistono in italiano opere con questo taglio, prima della nostra Guida, anche se una funzione di orientamento nella letteratura professionale e in particolare nelle sue opere fondamentali e di consultazione possono avere da una parte la manualistica e dall'altra le guide bibliografiche generali.
Tra le fonti d'informazione disponibili in rete, possono essere avvicinati a questa funzione i virtual reference desks (cfr. il par. 4.1), che però intendono mettere a portata di mano (di mouse) un complesso di risorse di vario genere più che guidare alla loro tipologia, alle loro caratteristiche e al loro impiego.
Un quadro generale delle conoscenze biblioteconomiche è offerto da due tipologie di testi: i manuali e i trattati. I primi offrono un'esposizione in ordine sistematico degli argomenti più importanti, spesso tentando di rispondere a una pluralità di esigenze soprattutto introduttive ed elementari (insegnamenti universitari di "Bibliografia e biblioteconomia", preparazione per i concorsi, ecc.).
Si parla di trattati, invece che di manuali, per le grandi opere, di solito in più volumi e con contributi di vari autori, che intendono raccogliere in maniera sistematica ed esauriente il sapere di una determinata disciplina. Per quanto riguarda il panorama italiano, mancando un'opera di questo genere, può essere conveniente pensare ad un "trattato virtuale", un piccolo scaffale di buone monografie sui maggiori temi da formare e tenere aggiornato a seconda delle esigenze di ciascuno.
Mentre sono abbastanza diffusi in rete manuali dedicati all'apprendimento dei rudimenti della navigazione e della ricerca in Internet, o ad applicazioni informatiche, talvolta nella forma di corsi per corrispondenza (non sempre gratuiti), rare sono le opere di carattere biblioteconomico. Un corso per corrispondenza rivolto a bibliotecari, nato per la distribuzione attraverso la posta elettronica ma poi reso disponibile via Web, è Back to school: the electronic library classroom di Ellen Chamberlain.
Fra i lavori italiani, segnaliamo
Le enciclopedie generali veicolano un sapere enorme per estensione ma necessariamente ridotto quanto a profondità e aggiornamento; esse possono essere però usate proficuamente per un primo inquadramento generale della disciplina di cui ci si occupa e delle sue maggiori tematiche.
Fonti di questo tipo non sono attualmente disponibili in rete.
Nelle enciclopedie la lingua costituisce lo strumento e il criterio di accesso all'informazione ma il contenuto dell'informazione è qualcosa di esterno alla lingua, ovvero il mondo reale. Nei dizionari anche l'oggetto (oltre allo strumento e al criterio di accesso) è la lingua stessa. Ma questa distinzione logica già nelle enciclopedie e nei dizionari generali non viene mai rispettata rigorosamente, e ancora meno nei dizionari e nelle enciclopedie specializzati.
I glossari (intendendo il termine nell'accezione più ampia, che include ogni sorta di dizionari, lessici e thesauri) di biblioteconomia si collocano al confine tra le opere di sintesi informativa sul mondo delle biblioteche (enciclopedie e manuali) e i repertori di dati, dove il dato che viene fornito è in questo caso l'equivalenza linguistica con espressioni appartenenti ad altre lingue o alla stessa.
Risorse di questo tipo sono ancora poco diffuse in rete:
In Italia non esiste una legislazione bibliotecaria d'insieme e quindi un inquadramento giuridico uniforme per le biblioteche di diverse tipologie, alle quali si applicano perciò le norme che regolano il settore o il ramo dell'amministrazione pubblica a cui le biblioteche stesse appartengono (Ministero per i beni culturali e ambientali, Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, Ministero della pubblica istruzione, regioni, enti locali, ecc.).
Per individuare e reperire i testi legislativi relativi al nostro settore si dovrà ricorrere alle fonti usuali della ricerca giuridica generale, disponibili su carta e su CD-ROM. Poche sono le risorse disponibili gratuitamente a tutti via Internet, e in genere limitate alla legislazione italiana più recente.
Da settembre 1997, sulla lista di discussione AIB-CUR (cfr. il par. 8.4), Fernando Venturini ha iniziato a diffondere segnalazioni di Fonti d'informazione pubblica, in gran parte di carattere legislativo e accessibili in rete, e queste indicazioni sono state raccolte nel novembre scorso, sempre a cura di Venturini, in una bozza di guida a La documentazione di fonte pubblica in rete presso AIB-WEB (poi aggiornata al gennaio 1998).
Tralasciando i servizi interamente a pagamento e rinviando alla guida appena citata per maggiori informazioni, segnaliamo in particolare:
Un'iniziativa particolare da segnalare è Codex, presso il sito giuridico Jura, che intende mettere a disposizione gratuitamente testi integrali di leggi anche non recenti selezionate con il metodo delle FAQ (frequently asked questions); quelle già presenti, tuttavia, non sono molte.
Esistono inoltre siti specializzati in singoli settori, p.es. quello dell'Università di Palermo per la legislazione universitaria anche retrospettiva (e gli indici della Gazzetta ufficiale dal novembre 1996).
Testi legislativi e regolamentari possono essere rintracciati, naturalmente, anche attraverso virtual reference desks (cfr. il par. 4.1) o nei siti delle amministrazioni interessate (Ministeri, Regioni - che in alcuni casi offrono raccolte della propria legislazione a testo integrale -, ecc.: cfr. il par. 3.3).
Per standard in senso stretto si intendono le norme emanate dagli enti ufficiali di normalizzazione; nel nostro campo, però, l'espressione viene usata anche per regole o raccomandazioni di altri enti, per i quali si veda il par. 3.3.
Il principale organismo ufficiale di standardizzazione è l'ISO (International Organization for Standardization), a cui aderiscono oltre cento paesi. L'ISO opera tramite comitati tecnici (TC), in genere ulteriormente suddivisi, fra cui ci riguarda in particolare il TC 46 attualmente denominato Information and Documentation, con sede presso il Deutsches Institut für Normung (DIN). Due importanti sottocomitati presenti in rete sono lo SC 4 Computer Applications (OSI/Z39.50, set di caratteri, ecc.), presso la Library of Congress, e lo SC 9 Presentation, identification and description of documents (numeri standard, indici, riferimenti bibliografici, ecc.), presso la National Library of Canada.
Il principale organismo italiano di standardizzazione e l'UNI (Ente nazionale italiano di unificazione), al cui interno ci riguarda l'attività della Commissione tecnica UNI/DIAM (Documentazione, informazione automatica, micrografia), che opera attraverso varie sottocommissioni e gruppi di lavoro.
I siti Web dell'ISO e dell'UNI permettono vari tipi di ricerche negli archivi completi dei relativi standard, ma non la visualizzazione dei testi integrali.
Altri enti internazionali che producono o gestiscono standard che riguardano le biblioteche sono:
Tra gli organismi nazionali citiamo soltanto l'americano NISO (National Information Standards Organization), noto anche con la sigla Z39 che contraddistingue i suoi standard.
Un elenco ampio e aggiornato di Enti per la standardizzazione, internazionali o dei principali paesi, è in AIB-WEB, oltre che nel sito Web dell'ISO.
Molte sono le regole o raccomandazioni emanate dalle associazioni bibliotecarie internazionali e nazionali e dagli altri enti che hanno o si assumono il compito di promuovere l'omogeneità delle procedure e dei servizi bibliotecari.
L'ente più importante nel nostro campo è l'IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions), una organizzazione non governativa che raccoglie le associazioni bibliotecarie di tutto il mondo. Tra i documenti di carattere normativo dell'IFLA due sono le categorie principali: le raccomandazioni per singoli tipi di biblioteche o di servizi e le normative catalografiche in senso lato, tra le quali i manuali del formato UNIMARC, al quale il sito Web dell'IFLA (che ha un mirror europeo generalmente più conveniente) dedica alcune pagine informative.
Fra le organizzazioni intergovernative attive nel nostro campo, con cui l'IFLA collabora strettamente, la principale è l'Unesco (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization), a cui si devono molte iniziative riguardanti le biblioteche nazionali, le biblioteche pubbliche, quelle tecnico-scientifiche e i centri di documentazione. Il catalogo delle numerose pubblicazioni è disponibile in rete, insieme a documenti completi e ad altre informazioni. Il suo documento più influente è il Public library manifesto, di cui è disponibile in rete anche la traduzione in italiano curata dall'AIB.
A livello nazionale le associazioni professionali (cfr. il par. 4.2) svolgono un ruolo analogo a quello dell'IFLA, elaborando linee guida, raccomandazioni, codici deontologici o di comportamento e, in collaborazione con grandi istituzioni bibliotecarie, anche codici e altre normative di catalogazione.
Nel nostro paese, pur mancando istituzionalmente un punto di riferimento politico o amministrativo per l'intero mondo bibliotecario, un ruolo importante è svolto dal Ministero per i beni culturali e ambientali, che ha aperto recentemente un proprio sito Web dove mette a disposizione in rete, fra l'altro, il testo completo di alcune leggi (d.l. 14 dicembre 1974 n. 657; d.P.R. 3 dicembre 1975, n. 805; legge 14 gennaio 1993, n. 4, detta "legge Ronchey").
Al Ministero per i beni culturali e ambientali fa capo l'Ufficio centrale per i beni librari, le istituzioni culturali e l'editoria, che offre alcune pagine informative, scarne e non molto aggiornate, e una piccola sezione di Normativa (legge 17 ottobre 1996, n. 534; d.P.R. 5 luglio 1995, n. 417, regolamento delle biblioteche pubbliche statali; circolari 20 novembre 1996, n. 139, e 18 dicembre 1996, n. 7664/us).
Dalle pagine dell'Ufficio centrale per i beni librari si accede a quelle di alcuni istituti e servizi che fanno capo al Ministero per i beni culturali e ambientali:
Più consolidato e aggiornato è il sito Web del Ministero dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica. Dalla pagina dedicata alla sua organizzazione si accede al testo completo della legge istitutiva 9 maggio 1989 n. 168 e del d.P.R. 6 settembre 1996 n. 522; sono disponibili anche i testi di regolamenti, progetti di legge, relazioni di gruppi di lavoro, con informazioni aggiornate sul loro iter, insieme a vari archivi di dati d'interesse accademico, ma non relativi alle biblioteche.
Tra gli altri enti che svolgono attività normativa, amministrativa o informativa pertinente al mondo delle biblioteche segnaliamo:
Per elenchi più ampi rimandiamo alle pagine su Politica bibliotecaria e Copyright di AIB-WEB.
Con il nome di handbooks si indicano quei manuali per l'attività professionale che forniscono una risposta diretta (una formula, una cifra, un nome, un riferimento, una definizione, ecc.) piuttosto che l'esposizione di un argomento. Strumenti di questo tipo raccolgono per comodità pratica informazioni che è possibile ritrovare anche in altri testi (glossari, liste di acronimi, statistiche, bibliografie essenziali, indirizzari, ecc.).
I tradizionali handooks cartacei non sembrano ancora aver "migrato" verso il ciberspazio: fanno eccezione le pagine Web di The whole library handbook, a cura di George M. Eberhart, che tuttavia assomiglia più a un "almanacco" che a un vero prontuario di consultazione.
Una funzione analoga è però svolta in rete dai numerosi virtual reference desks e, in misura variabile, anche dai siti di organizzazioni bibliotecarie e associazioni professionali (cfr. i par. 3.3 e 4.2).
I virtual reference desks sono punti del ciberspazio che mettono a disposizione strumenti generalissimi (enciclopedie, dizionari, guide alla navigazione in rete, indirizzari di posta elettronica), proprio come la sala di consultazione di una biblioteca generale, ma più spesso si focalizzano su un singolo tema, argomento e disciplina.
A differenza di una guida, i virtual reference desks non offrono un approccio ragionato a quel nucleo di opere riconosciute come fondamentali in una disciplina, ma proprio per l'assenza di delimitazioni nette fra un documento e l'altro consentono una maggiore libertà di associazione ipertestuale fra le varie risorse che mettono a disposizione, permettendo di raggiungere fonti informative efficaci ma che difficilmente potrebbero essere annoverate fra quelle "ufficiali" del nostro campo di interesse.
Esistono numerosi reference desks elettronici dedicati alla biblioteconomia e alle scienze dell'informazione o a un loro particolare aspetto (ad esempio i servizi tecnici o la catalogazione), in gran parte raccolti - e ordinati in italiani, stranieri, generali e specializzati - presso AIB-WEB nell'elenco dei Virtual reference desk di biblioteconomia. Ciascuno di essi contiene, in ordine più o meno sistematico, elenchi e links più o meno ricchi e commentati a:
A livello internazionale i punti di riferimento specializzati più importanti, per completezza, attendibilità, aggiornamento e ragionevolezza dei criteri di ordinamento delle risorse, sono attualmente i seguenti, tutti in lingua inglese:
Alcuni indici generali di Internet per classe dedicano specificamente una sezione alla biblioteconomia, accanto a quella, assai più diffusa, sulle biblioteche (cfr. il par. 4.3). Ad esempio:
Al confine fra il catalogo, la bibliografia e il virtual reference desk si pongono gli elenchi commentati misti di documenti cartacei posseduti presso una determinata biblioteca e di risorse disponibili in rete, come ad esempio Information and library studies: selected sources curato da Gayle J. Hardy presso la Lockwood Library della State University of New York at Buffalo.
Tra i virtual reference desks italiani segnaliamo:
La ricerca in rete di risorse di ambito biblioteconomico può essere affrontata anche attraverso strumenti generali, che permettono vari tipi di ricerche:
Un ruolo molto importante nel campo della biblioteconomia svolgono, da oltre un secolo, le associazioni professionali, internazionali e nazionali (talvolta anche locali), di carattere generale o specializzato, e le scuole di formazione per bibliotecari.
Un repertorio ampio e aggiornato di Associazioni professionali presenti in rete è in AIB-WEB, dove è segnalato anche un analogo repertorio americano.
Le home pages delle associazioni professionali, analoghe per certi versi ai virtual reference desks specializzati, sono spesso ricche di notizie e rimandi relativi non solo alla vita dell'associazione stessa ma all'intero mondo delle biblioteche, fra cui in genere non mancano, oltre a quanto già elencato a proposito dei reference desks:
Per le scuole di biblioteconomia e scienze dell'informazione segnaliamo:
Entrambi includono, per l'Italia, solo l'Istituto di biblioteconomia e paleografia dell'Università di Parma. Un censimento più ampio di scuole e corsi di biblioteconomia in Italia figurerà prossimamente in AIB-WEB. Per le università italiane, comunque, segnaliamo:
Tra i repertori dedicati all'editoria elettronica e al mercato dell'informazione:
A differenza dei repertori su carta o su CD-ROM (come la World guide to libraries), che forniscono dati il più possibile omogenei ma inevitabilmente non aggiornatissimi, i repertori di biblioteche disponibili in rete consistono solitamente di semplici links ai relativi siti, con informazioni che sono perciò molto variabili ma dovrebbero essere sempre aggiornate.
Numerosi sono gli strumenti per individuare le biblioteche che, in tutto il mondo, mettono a disposizione in rete una o più pagine informative, dotate o meno di un OPAC.
Il più vasto e noto repertorio è Libweb: library servers via WWW, di Thomas Dowling, che segnala anche organizzazioni commerciali legate al mondo delle biblioteche.
Due utili repertori di questo tipo sviluppati in Italia sono Biblioteche europee, presso il Sistema bibliotecario del Politecnico di Torino, e Le biblioteche presenti su Internet, su Alice.it.
Per le biblioteche pubbliche segnaliamo SJCPL's List of public libraries with Internet services, di Don Napoli, presso la St. Joseph County Public Library (Indiana), e Public libraries of Europe, di Sheila and Robert Harden, che include anche links ad analoghi indici nazionali, laddove esistano, e ad altri enti LIS di ciascuna nazione.
Per le biblioteche nazionali, rispettivamente in Europa e nel mondo: GABRIEL: gateway to Europe's national libraries (presso la British Library) e WWW accessible national libraries of the world (presso l'IFLA).
Notevoli elenchi di biblioteche sono inclusi nelle relative sezioni (spesso all'interno dei settori reference o education) degli indici generali per classe, che spesso includono anche enti e periodici di area LIS, pur non configurandosi quasi mai come veri e propri virtual reference desks LIS. Cfr. ad esempio Libraries, su Galaxy; Libraries, su Nerd World Media; Libraries, su WebCrawler; Libraries, su The WWW virtual library, e Libraries, su Yahoo!
È degno di nota, anche se non costituisce un vero e proprio repertorio, A study of library Web sites, di Jan Whalen, presso la John Rylands University Library of Manchester, dotato di un ricco elenco di links ai Web bibliotecari esaminati.
National libraries of the world: an address list e International directory of art libraries, entrambi curati dall'IFLA e dedicati rispettivamente alle biblioteche nazionali e a quelle specializzate in arte, architettura e archeologia, non costituiscono - come invece quasi sempre accade su Internet - degli elenchi di biblioteche che mettono a disposizione in rete una loro pagina informativa o il loro catalogo, ma liste di biblioteche esistenti nel mondo reale (molte delle quali prive persino di posta elettronica) ciascuna con le sole indicazioni di indirizzo, telefono ed eventuali fax ed e-mail (e, nel caso di quelle d'arte, anche alcune indicazioni su patrimonio e staff).
Per quanto riguarda le biblioteche italiane conviene senz'altro rivolgersi a repertori più specifici:
È attualmente accessibile solo attraverso un complesso collegamento TN3270 l'Anagrafe delle biblioteche italiane, una delle banche dati SBN, basata sulla rilevazione dei dati di tutte le biblioteche italiane per il Catalogo delle biblioteche d'Italia in corso di pubblicazione a cura dell'Istituto centrale per il catalogo unico.
Si possono ottenere elenchi e indirizzi di bibliotecari consultando le pagine delle associazioni professionali, quelle dedicate ai repertori di biblioteche e gli elenchi degli iscritti alle liste di discussione di interesse biblioteconomico, oltre naturalmente agli indirizzari dei singoli enti di appartenenza (università, regioni, ecc.).
Nei siti delle associazioni, per ora, figurano di rado gli elenchi di tutti i soci (generalmente pubblicati a stampa); fa eccezione l'IFLA che mette a disposizione in rete la propria Directory annuale, che comprende soprattutto istituzioni (associazioni, grandi biblioteche ed enti pubblici, aziende sostenitrici), con tutti i recapiti (non sempre aggiornati).
Una risorsa elettronica di crescente utilità, ma purtroppo sospesa alcuni mesi fa in relazione alla recente legge sulla privacy (l. 31 dicembre 1996, n. 675), era l'Indirizzario AIB-CUR (nomi, e-mail e talvolta anche indirizzi tradizionali e numeri di telefono e fax degli iscritti alla lista di discussione dei bibliotecari italiani AIB-CUR, per la quale cfr. il par. 8.4), che veniva aggiornato con periodicità irregolare e poteva essere richiesto o interrogato via posta elettronica.
Segnaliamo inoltre alcuni indirizzari e-mail generali:
Per quanto riguarda l'informazione biografica in senso stretto, retrospettiva, non conosciamo fonti specifiche in rete, ma si può segnalare che il World biographical index dell'editore Saur, che offre notizie essenziali (date e professione) con riferimenti esaurienti ai repertori biografici che contengono una voce relativa alla persona cercata, è interrogabile gratuitamente in rete.
Le statistiche bibliotecarie, carenti anche in forma tradizionale, sono assai poco presenti in rete.
A livello internazionale, per le statistiche correnti bisogna ricorrere alla sezione sulle biblioteche (limitata a pochi dati, non sempre aggiornati e comparabili, ma da oltre 150 paesi) dello Unesco statistical yearbook, presente però solo in parte nel sito Web dell'Unesco: non vi figurano per ora i dati sulle biblioteche, ma sono in via di immissione ulteriori (e aggiornate) statistiche per vari ambiti dell'istruzione e della cultura.
In Italia, l'ISTAT (Istituto nazionale di statistica) raccoglie correntemente solo le statistiche delle biblioteche statali. In rete mette a disposizione informazioni che riguardano la sua storia, l'organizzazione e l'attività editoriale, compresa la sintesi degli ultimi rapporti elaborati; dalla pagina La statistica sul Web è possibile accedere a due elenchi di links, uno a organizzazioni internazionali e altri istituti di statistica all'estero, suddivisi geograficamente (Statistiche internazionali), e l'altro a enti regionali e locali appartenenti al Sistema statistico nazionale (Altre statistiche regionali e locali). Ma purtroppo, almeno attualmente, fra i dati presenti sul Web non ve ne sono di relativi alle biblioteche, mentre si trova del materiale sulla lettura e l'editoria. Per quest'ultimo settore Alice.it offre, nella sezione Le cifre dell'editoria, varie tabelle tratte dall'omonimo volume curato da Giovanni Peresson.
Molti dati di carattere generale (demografico, economico, ecc.), articolati per regioni e province, sono messi a disposizione in rete dal CIDEL, Centro informatizzato di documentazione sulle economie locali dell'Istituto Guglielmo Tagliacarne, fondazione dell'Unione delle Camere di commercio.
Non figurano dati relativi alle biblioteche nella sezione Dati statistici e finanziari del sito Web del Ministero per i beni culturali e ambientali; per le università, la CRUI (Conferenza dei rettori delle università italiane) diffonde in rete alcuni Dati statistici di sintesi, non molto aggiornati e con rari riferimenti alle biblioteche.
Non sono ancora disponibili in rete le uniche statistiche correnti sulle biblioteche pubbliche, quelle edite annualmente della Regione Lombardia.
Come esempio di statistiche bibliotecarie nazionali segnaliamo la Library & Information Statistics Unit (LISU) del Department of Information and Library Studies dell'Università di Loughborough in Gran Bretagna. Finanziata dal Research and Innovation Centre della British Library, si occupa dell'elaborazione di statistiche sulle biblioteche pubbliche, speciali e universitarie del Regno Unito, diffondendo anche in rete i dati di sintesi.
Il controllo bibliografico della letteratura biblioteconomica (ossia la possibilità di accertare attraverso fonti pubblicamente disponibili cosa sia stato pubblicato su un dato argomento, da un certo autore, ecc.) è piuttosto difficile e complesso, sia per il notevole recente sviluppo degli studi e quindi della pubblicistica in questo campo, sia per le marcate barriere linguistiche e nazionali, sia per la necessità di ricorrere a molte fonti d'informazione, soprattutto per la ricerca retrospettiva o di materiali particolari.
Diversamente da quanto accade per altre discipline non esiste nessuna risorsa elettronica full-text nel nostro campo (se si eccettuano alcuni siti Web di singoli periodici specialistici), ma solo archivi di riferimenti bibliografici e abstracts di documenti che vanno poi rintracciati per altre vie.
Per una bibliografia italiana sulle fonti di informazione della biblioteconomia disponibili in rete cfr. la sezione 22 di Riccardo Ridi, Internet: una rassegna bibliografica italiana.
Il campo della biblioteconomia è coperto da almeno tre grandi bibliografie correnti, tutte in inglese e con alcuni decenni di copertura retrospettiva, disponibili su carta, su CD-ROM e in linea (a pagamento) ma non diffuse in rete. Per un'analisi e un confronto si veda Basi dati internazionali specializzate in biblioteconomia e scienza dell'informazione disponibili anche su cd-rom (LISA, ISA, Library literature), tratto dalla nostra Guida alle fonti d'informazione della biblioteconomia.
In rete sono disponibili alcune pagine informative e promozionali: quelle di ISA comprendono la lista dei principali periodici inclusi, lo schema di classificazione, indicazioni per la ricerca in linea e notizie storiche (altre informazioni presso l'editore su carta, IFI/Plenum, e la SilverPlatter, che la distribuisce su CD, nastro e via Internet); quelle di Library literature comprendono la lista completa dei periodici (con la relativa copertura) e indicazioni molto dettagliate sulle norme seguite e sui campi della base dati, accessibile su CD-ROM, in linea e a pagamento sul server Web della Wilson (altre informazioni presso la SilverPlatter, che distribuisce un'altra edizione su CD, nastro e via Internet). Per LISA, l'editore Bowker-Saur offre in rete varie pagine campione in formato PDF (avvertenze, schema di classificazione, schede, indici); informazioni generali sono offerte anche dagli editori delle due versioni su CD-ROM, quella di Saur (ora anche per Windows) e quella della Silverplatter (che offre anche l'accesso via Internet).
Fra i servizi bibliografici meno consolidati o comunque di "seconda fila" è presente in rete Current awareness abstracts of library and information management literature, mensile edito dall'Aslib a partire dal 1992 (e in precedenza, con titoli varianti, senza abstracts). CAA cerca di distinguersi dagli altri servizi per la scelta di coprire meno periodici (quasi tutti in inglese) ma in tempi molto rapidi e con riassunti molto dettagliati. La consultazione in rete è riservata agli abbonati all'edizione cartacea: gratuitamente è possibile scorrere alcuni fascicoli di campione del 1995 o provare le funzionalità di ricerca.
Dopo la cessazione della sezione specializzata in scienze dell'informazione e documentazione (T205) di Pascal, la banca dati multidisciplinare in linea e su CD-ROM dell'INIST francese, l'unico servizio bibliografico internazionale di una certa importanza non in inglese è Dokumentationsdienst Bibliothekswesen (DOBI), pubblicato dal Deutsches Bibliotheksinstitut di Berlino e dal 1992 dotato anche di riassunti. Oltre ad essere pubblicato su carta (trimestrale) e su floppy disk è interrogabile in rete, con i dati dal 1992 (ma senza la possibilità del browse).
Gli si è affiancato recentemente un altro interessante repertorio dedicato solo agli scritti di biblioteconomia disponibili in rete (quindi primo nel suo genere), DOBInet: bibliothekarische Fachliteratur im Internet, che segnala circa 1500 documenti (dal 1992) con schede comprensive di abstracts o annotazioni e links al testo integrale.
In molti paesi esistono, inoltre, bibliografie specializzate limitate alle pubblicazioni nazionali (per l'Italia cfr. il par. 5.4).
Accanto alle vere e proprie bibliografie correnti, uno strumento rapido e utile, soprattutto se affiancato da un buon servizio di fornitura di documenti, è dato dai current contents, bollettini che in forma cartacea di solito riproducono la pagina del sommario ed eventualmente quella dei riassunti di ciascun numero dei periodici presi in considerazione, spesso senza nessun'altra possibilità di accesso oltre a quella per testata.
In formato elettronico, invece, è in genere possibile la ricerca per parole chiave, che rende questi strumenti assai più efficaci, avvicinandoli ai tradizionali servizi di indicizzazione.
Due utili servizi di current contents specializzati in rete sono:
Copre circa 150 periodici del settore, quasi esclusivamente in inglese, per i quali raccoglie e conserva sommari, riassunti degli articoli (quando disponibili) e - in alcuni casi - testi completi, con copertura retrospettiva variabile (da uno a dieci anni) e possibilità di ricerca per parole, sia globale sia su singole testate. Per ciascun periodico fornisce anche informazioni editoriali essenziali e links alle pagine Web della rivista o del suo editore, quando esistono. Non comprende un servizio di document delivery, ma segnala quello della casa editrice Haworth Press per i suoi numerosi periodici specializzati. Per periodici in altre lingue, minori o locali BUBL offre in un'altra pagina, Library and information science journals not held on BUBL, un elenco senza possibilità di ricerca sui contenuti ma con links ai siti originali.
Offre varie possibilità di ricerca (ma non il browsing) su indici e abstracts di circa 30 periodici specializzati in lingua inglese, prevalentemente americani, con copertura dal 1993 (o inferiore); è annunciata l'aggiunta di una dozzina di nuovi titoli e di alcuni articoli a testo integrale. Il sito offre anche alcuni testi e strumenti sulle tecnologie dell'informazione e Internet in particolare.
Funzione di indice cumulativo dei contenuti o motore di ricerca, piuttosto che di current corrents che è possibile scorrere, ha l'Index Morganagus: a full text index of library-related electronic serials, di Eric Lease Morgan, che permette la ricerca per parole su 59 periodici, quasi tutti in inglese, presenti in rete con i testi integrali (e-journals e newsletters) o anche solo con riassunti o sommari dei fascicoli.
Accanto ai servizi bibliografici rivolti specificamente alla library and information science è utile ricordare alcune importanti fonti bibliografiche dedicate a grandi aree scientifiche o multidisciplinari che coprono in parte anche il nostro campo o che comunque possono servire come integrazione o come parziale alternativa agli strumenti più specializzati.
Tra i servizi bibliografici dedicati ad altri campi che si sovrappongono in parte al nostro vanno ricordati soprattutto:
Copre le scienze dell'educazione con un Information science subset abbastanza consistente (periodici, rapporti, tesi), diffuso su CD-ROM insieme a Information science abstracts. L'intera banca dati, edita su carta in due sezioni, su CD-ROM e in linea, è consultabile gratuitamente in rete (con copertura dal 1989) nel sito della Syracuse University e in altri.
Tra i vari servizi che coprono le tecnologie dell'informazione, la poderosa banca dati di fisica, ingegneria e informatica prodotta dal 1966 dalla Institution of Electrical Engineers britannica è il più importante per il nostro settore ed è abbastanza facilmente reperibile in ambiente accademico. È pubblicato su carta (in varie sezioni fra le quali quella a noi utile è Computer & control abstracts), in linea presso vari host, su nastro e su CD-ROM, e per il nostro campo spoglia, ma in maniera assai differenziata, una cinquantina di periodici, oltre a varie serie di congressi, per circa 2000 segnalazioni annue. In rete è disponibile solo vario materiale informativo e di supporto.
I grandi servizi bibliografici di carattere multidisciplinare esulerebbero, come le bibliografie generali, dai limiti che ci siamo posti, ma crediamo utile accennarvi per un complesso di ragioni fra le quali soprattutto l'opportunità che offrono di sostanziali integrazioni ai servizi specializzati e le differenti possibilità di accesso e di ricerca (nel caso, per esempio, dei citation indexes, che consentono di recuperare gli scritti che citano un documento già noto). La loro crescente disponibilità in ambiente universitario e sulle reti li rende, inoltre, alternative certo parziali ma da non trascurare per chi non abbia facile accesso ai principali servizi specializzati.
Tra le banche dati bibliografiche multidisciplinari meritano di essere ricordate in primo luogo quelle dell'Institute for Scientific Information di Philadelphia: il Social sciences citation index include attualmente una cinquantina di riviste di biblioteconomia (quasi tutte in inglese), mentre in passato la copertura era assai più esigua; è disponibile su carta (1956- ), in linea (Social SciSearch), su nastro, su CD-ROM e via Internet, con e senza abstracts. Non ci sono periodici del nostro settore (salvo sporadiche presenze dell'information science) nel primogenito Science citation index, mentre nel terzo prodotto parallelo, Arts & humanities citation index, figura qualche rivista di carattere storico-bibliografico (The library, The book collector, ecc.), con spogli occasionali da quelle di biblioteconomia.
Parallelamente ai citation indexes l'ISI pubblica, con scadenze più tempestive e una copertura talvolta più ampia, una serie di Current contents, in sette sezioni parzialmente sovrapposte, e anche in questo caso quella che ci interessa maggiormente riguarda le scienze sociali. La sezione Social & behavioral sciences esce settimanalmente, su carta, su floppy disk, su nastro, in linea e via Internet, con le stesse caratteristiche del SSCI per quanto riguarda la copertura del nostro settore.
L'accesso a una installazione ERL è possibile a chi si colleghi da una postazione dell'Università di Pisa.
Prodotta da CARL, spoglia oltre 18.000 testate in tutti i campi offrendone gli indici e talvolta gli abstracts, con copertura dal 1988, con la possibilità, a pagamento, di invio automatico all'abbonato dei nuovi sommari di un certo numero di periodici o dei risultati di ricerche ripetute settimanalmente; svolge anche il servizio di fornitura dei documenti. Comprende oltre duecento testate di biblioteconomia e scienza dell'informazione, quasi esclusivamente in inglese.
Banca dati della British Library, diffusa su CD-ROM, su nastro e via Web a pagamento, che indicizza il contenuto di circa 20.000 periodici (fra i quali un centinaio di biblioteconomia e scienze dell'informazione, quasi tutti in inglese) e di circa 16.000 atti di convegni; comprende il servizio di fornitura dei documenti, tramite il Document Supply Centre.
Banca dati retrospettiva della Chadwyck-Healey di Cambridge, diffusa su CD-ROM, su nastro e via Web a pagamento, che si propone di raccogliere in due serie (una dalle origini al 1960, l'altra dal 1960/61 al 1990/91) gli indici completi del contenuto di circa 3500 periodici umanistici e di scienze sociali (quelli già coperti sono oltre duemila, fra i quali una quarantina del nostro settore), nelle maggiori lingue ma con un chiaro predominio dell'inglese. È possibile solo la ricerca per parole chiave e non essendo prevista la traduzione dei titoli in lingua straniera, il plurilinguismo costituisce un notevole problema.
L'accesso ai dati è possibile a chi si colleghi da una postazione dell'Università di Genova o di Pisa.
Non esistendo repertori specifici disponibili in rete (se si eccettua l'appena citato PCI, che includendo le recensioni può servire anche a individuare le monografie significative), per la ricerca retrospettiva possono essere utilizzati, ovviamente, i cataloghi di biblioteche specializzate o di fondi speciali di grandi biblioteche (cfr. il par. 6.2).
Le pubblicazioni specializzate italiane sono molto poco coperte dalle grandi banche dati internazionali, ed è quindi necessario ricorrere a una bibliografia specifica, la Letteratura professionale italiana pubblicata dal 1975 (con copertura dal 1974), ogni tre mesi, sul Bollettino AIB. Comprende gli scritti italiani (pubblicati in Italia, o in italiano, di italiani o comunque relativi all'Italia) di biblioteconomia, bibliografia, documentazione, oltre che sull'editoria, la lettura e la storia del libro, senza abstracts ma con l'analisi del contenuto delle pubblicazioni miscellanee e occasionali annotazioni esplicative o integrative dei titoli.
Dall'annata 1993 esiste una cumulazione in formato elettronico con integrazioni, BIB: Bibliografia italiana delle biblioteche, del libro e dell'informazione, diffusa su floppy disk, con il software Zetesis, e dal 1998 su CD-ROM; non è ancora disponibile in rete, dove si trovano solo una pagina di presentazione e lo schema di classificazione.
Un servizio di segnalazione di New titles in library and information science è offerto da BUBL: ogni mese (da maggio 1993) comprende un numero variabile (da 4/5 ad alcune decine) di novità editoriali di biblioteconomia, solo in lingua inglese, per le quali fornisce dati bibliografici e ampie annotazioni estratte dalla banca dati commerciale Book Data.
Non è accessibile in rete, invece, l'ampia sezione di segnalazione di nuove monografie d'interesse professionale del Journal of academic librarianship.
Per le opere di consultazione nel senso più ampio (compresi manuali, trattati, grandi opere, ecc.), di tutte le materie ma con una consistente sezione di letteratura professionale (scienza dell'informazione, archivi, biblioteche, musei) e con una copertura ampiamente internazionale (comprese numerose presenze italiane) segnaliamo Informationsmittel für Bibliotheken, trimestrale del Deutsches Bibliotheksinstitut (1993- ) diretto da Klaus Schreiber e dedicato esclusivamente a recensioni molto analitiche, interamente disponibile anche in rete.
Ne esiste dal 1994 una versione molto ridotta in inglese, Reference reviews Europe online (già Reference reviews Europe: IFB abstracts), nata in rete ma dal 1995 pubblicata anche come annuario cartaceo, Reference reviews Europe annual.
Un'analoga opera statunitense, l'American reference books annual (cfr. il par. 7), offre in rete solo alcune recensioni campione.
Per due siti italiani con recensioni individuali e collettive (rassegne) a banche dati e siti Internet, biblioteconomici e non, cfr. il par. 7.
Per i rapporti tecnici o di ricerca, comunque presenti più o meno ampiamente nelle maggiori banche dati, segnaliamo il catalogo, con abstracts, delle pubblicazioni del Research and Innovation Centre (RIC) della British Library (già BLRDD).
Guide o repertori delle biblioteche specializzate in biblioteconomia non sono attualmente disponibili in rete; per un elenco di repertori generali di biblioteche cfr. il par. 4.3.
Tra le maggiori raccolte specializzate nel nostro campo va ricordato BLISS (British Library Information Sciences Service), che ha inglobato fra l'altro l'importante biblioteca della Library Association. I dati sono accessibili in rete, fusi con le altre sezioni, nell'OPAC97 della British Library.
In Italia, le maggiori raccolte specializzate si possono trovare nelle biblioteche nazionali, in altre grandi biblioteche particolarmente attente all'aggiornamento professionale, in alcune sedi universitarie, o presso istituti e amministrazioni del settore (ICCU, ISRDS, regioni, alcune province).
Forse la migliore biblioteca specializzata è la Biblioteca Servizi Bibliografici della Regione Toscana, il cui catalogo è riversato in parte (e solo fino al 1995) nel CUT: Catalogo unico toscano.
La Biblioteca dell'AIB mette attualmente a disposizione in rete solo un ampio elenco cumulativo di nuove accessioni e la lista dei periodici correnti.
Vari repertori di OPAC sono citati più avanti; per quelli di biblioteche cfr. il par. 4.3.
OPAC è un acronimo per Online Public (o Patron) Access Catalog e sta ad indicare il catalogo in linea di una biblioteca, anche se spesso viene utilizzato per indicare un tipo di interfaccia "amichevole" per la ricerca bibliografica tipica dei cataloghi in lineadi biblioteche ma che può essere applicata anche ad altri generi di archivi elettronici. Per qualche cenno sulla distinzione fra repertori in linea di OPAC e di biblioteche cfr. Riccardo Ridi, Biblioteche in linea, L'indice dei libri del mese, 14 (1997), n. 4, p. 50.
Tra i repertori di OPAC a livello internazionale segnaliamo:
Tra i repertori di OPAC italiani:
Era l'elenco ufficiale degli OPAC italiani, ma è stato ormai abbandonato (l'ultimo aggiornamento risale all'aprile 1996 e include solo 26 cataloghi). Ordinato piuttosto approssimativamente in base talvolta al nome delle biblioteche, talaltra a quello degli enti di appartenenza e a volte perfino a quello dei cataloghi stessi (il tutto a volte in italiano e a volte in inglese), ma su cui è possibile effettuare ricerche a testo completo. Ciascun catalogo incluso è direttamente raggiungibile via Telnet o, quando possibile, via Web ed è munito di una descrizione che include fra l'altro l'indirizzo Internet numerico e la relativa traduzione in lettere; la login e la password eventualmente necessarie; le procedure per uscire dall'OPAC e dalla sessione; le istruzioni su come ottenere eventuali aiuti in linea; i tipi di terminali e di software di collegamento utilizzabili; dati sul computer, il sistema operativo e il software di gestione dell'OPAC; le discipline e i temi coperti dalle collezioni; la consistenza del catalogo in linea e di eventuali ulteriori cataloghi cartacei non riconvertiti; i nomi, gli indirizzi e i numeri di telefono delle biblioteche afferenti; la data dell'ultimo aggiornamento della scheda informativa e gli enti e le persone cui rivolgersi per ulteriori informazioni.
Sezione dedicata all'Italia dal repertorio internazionale Libcat, uno dei più completi disponibili fuori dai confini italiani (include solo OPAC, anche accessibili via Telnet).
È il più vasto e aggiornato repertorio di cataloghi italiani (74 all'inaugurazione, il 9 febbraio 1997, 186 dopo un anno), presso AIB-WEB. Da ottobre 1997 è disponibile anche il repertorio collegato Liste italiane di periodici: repertorio delle liste alfabetiche di periodici posseduti da biblioteche italiane disponibili via Internet, che ha recentemente superato le 100 voci.
Molti degli OPAC raggiungibili via Internet permettono anche l'accesso (indiscriminato o mediante convenzione) a banche dati locali, talvolta anche di interesse biblioteconomico. In gran parte gratuite sono le banche dati WAIS, facilmente consultabili attraverso interfacce Web come quella del Nordic WAIS/World Wide Web project, dotato di un'ampia sezione General, bibliography, library science.
Tramite Internet è possibile accedere agli host che ospitano banche dati accessibili tramite varie forme di tariffazione. Riportiamo qui solo alcuni dei principali:
Simili per funzione alle bibliografie correnti, le rassegne bibliografiche sono necessariamente meno esaustive e meno tempestive ma, grazie alla sintesi che offrono e ai commenti anche valutativi, costituiscono una indispensabile bussola per non rischiare di lasciarsi sfuggire proprio i lavori più importanti e influenti disperdendosi in una pletora di contributi inessenziali. Inoltre, spesso tali rassegne non si limitano all'analisi dei libri e degli articoli apparsi, ma rendono conto anche del dibattito ospitato nelle rubriche e nelle lettere dei periodici, o svoltosi nei convegni, e sintetizzano i principali avvenimenti e le maggiori innovazioni, costituendo così una fonte particolarmente utile a chi, non essendo ancora entrato nella professione, oppure lavorando da solo (one-man-band librarian) o in un ambiente isolato, ha difficoltà a partecipare direttamente e con continuità alla vita del "collegio invisibile" dei bibliotecari.
Tra le principali rassegne pubblicate a stampa, è presente con proprie pagine nel Web la Annual review of information science and technology (ARIST), edita dall'American Society for Information Science, che però offre solo sommari e riassunti o estratti da alcuni volumi recenti (non indici completi). In altri casi non si va oltre una o pochissime pagine di pubblicità, come per The Bowker annual library and book trade almanac e l'American reference books annual (ARBA). Con il 1998 riprenderà la pubblicazione, sempre per l'editore Libraries Unlimited, lo stesso di ARBA, Library and information science annual (LISCA), che era stato sospeso dopo il 1989.
Tra le rassegne in rete la più importante è Current cites: an annotated monthly bibliography of selected articles, books, and electronic documents on information technology (1990- ; il sottotitolo è più volte cambiato), attualmente curata da Teri Andrews Rinne presso la Biblioteca della University of California (Berkeley). Presenta ogni mese 10/15 segnalazioni brevi ma critiche ed è distribuita, oltre che via Web (con indici cumulativi dal 1994), via e-mail (per abbonarsi mailto:listserv@library.berkeley.edu testo: "sub cites [nome cognome]"), nelle liste PACS-L e PACS-P (cfr. par. 8.4) e da un sito FTP (ftp://ftp.lib.berkeley.edu/pub/Current.Cites/).
Fra i periodici elettronici, Public-access computer systems review (cfr. par. 8.2) pubblicava saltuariamente, fino al 1993, delle Recursive reviews.
Per l'Italia si possono segnalare due iniziative finalizzate a recensire, collettivamente o individualmente, banche dati e siti Internet:
I periodici specializzati costituiscono generalmente, in tutte le discipline e i campi di attività la principale fonte di aggiornamento. Accanto ai tradizionali periodici cartacei sono nati negli anni Novanta numerosi periodici elettronici; i primi, nello stesso tempo, si sono affacciati in Internet con proprie pagine Web (di solito nel sito dell'ente, associazione o editore da cui sono pubblicati).
Possono essere considerati periodici elettronici (e-journals) sia le versioni elettroniche di periodici cartacei sia quelli, in numero crescente, che esistono solo in formato elettronico. Questi ultimi possono essere veicolati anche da supporti elettronici portatili (CD-ROM, floppy disk), ma stanno trovando in Internet una forma di diffusione più rispondente alle loro esigenze di tempestività, economicità, interattività e specializzazione, premiata da un crescente successo.
I periodici elettronici in rete sono nati come applicazione della posta elettronica, con liste di distribuzione a cui ci si può "abbonare" (proprio come a un periodico cartaceo) per ricevere i successivi fascicoli nella propria casella e attraverso cui si possono richiedere fascicoli o singoli articoli arretrati.
Ma l'esigenza di una forma grafica meno spartana di quella consentita dalla posta elettronica li ha poi indotti, di solito, a migrare verso la scintillante piattaforma del Web, che mette a disposizione di chiunque voglia "recarsi" a un certo indirizzo il numero corrente e anche tutti gli arretrati. Spesso entrambe le forme di fruizione (Web e posta elettronica) restano operative in parallelo, talvolta affiancate da altre ancora (Gopher, FTP).
Le esigenze di controllo qualitativo (formale e sostanziale) e di controllo bibliografico (che garantisca loro la massima accessibilità e permanenza), inizialmente penalizzate dalla distribuzione in rete, vengono sempre più spesso soddisfatte applicando metodi e tecniche già collaudati in ambiente cartaceo (ISSN, comitati scientifici, peer review).
È molto cresciuta, negli ultimi anni, anche la presenza dei tradizionali periodici cartacei nel WWW. Se in alcuni casi ci si limita a una modesta paginetta informativa, di solito si offrono i sommari, almeno dei numeri più recenti (rari sono invece gli indici, soprattutto cumulativi), e alcuni testi o riassunti tratti dalla versione a stampa, oltre ad informazioni generali (scopi, struttura, abbonamenti, ecc.), con funzione soprattutto promozionale (e quindi, in diversi casi, senza un'archiviazione retrospettiva). Talvolta le pagine Web possono contenere anticipazioni rispetto alla stampa, contributi integrativi o testi creati specificatamente per la versione elettronica, informazioni non disponibili altrove (per esempio, l'elenco dei libri in attesa di recensione, con la possibilità di prenotarsi).
Mentre le semplici newsletters mettono spesso a disposizione in rete, gratuitamente, il contenuto integrale dei fascicoli, questo avviene di rado per i periodici scientifici, che in vari casi offrono questo servizio a pagamento o lo riservano agli abbonati alla versione cartacea. In alternativa al formato HTML, quello proprio del WWW, i testi integrali sono sempre più spesso messi a disposizione nel formato PDF (Portable Document Format), basato sul sistema PostScript, che consente al produttore di evitare una doppia codifica (per la stampa e per il Web) e al lettore di ricreare sul proprio PC e stampare, con un apposito software gratuito (Adobe Acrobat Reader), un'immagine delle singole pagine pressoché identica alla versione cartacea.
Un tentativo di integrare pubblicazione a stampa, versione elettronica e altri servizi è quello dell'editore Bowker-Saur con il servizio BIPEx (Bowker Information Professionals' Exchange), un servizio a pagamento che, a un prezzo superiore all'abbonamento alla versione cartacea di una delle sue riviste del settore (Journal of librarianship and information science, Journal of information science e Information development), offre la versione elettronica integrale, in anticipo sull'arrivo di quella cartacea, l'invio di un notiziario elettronico periodico e di offerte di lavoro e l'iscrizione a un gruppo di discussione moderato.
Come in tanti altri casi di "assimilazione" del mondo reale alla sua (parziale) controparte virtuale, i repertori in rete di periodici biblioteconomici sono dedicati essenzialmente ai periodici elettronici, disponibili a testo completo, ma tendono sempre più a registrare anche i siti o pagine Web di periodici cartacei, pur se poveri di contenuto, con il risultato di coprire ampiamente (ma non completamente) la produzione editoriale tradizionale.
Tra i maggiori repertori segnaliamo:
I soli periodici elettronici in senso stretto sono spesso inclusi anche in repertori di liste di discussione, come Library-oriented lists and electronic serials (cfr. il par. 8.4), o possono essere raccolti in archivi collettivi (il già citato BUBL, o Electronic journals. Library, archival and information sciences all'Università di Toronto), talora (come in Mirrors of library and information science journals, presso l'UKOLN) con possibilità di ricerca a testo completo.
Funzione non tanto di repertorio quanto di indice cumulativo dei contenuti di 59 periodici - ma con links ai siti editoriali o di conservazione - ha l'Index Morganagus, già citato nel par. 5.2.
Sono numerosi in rete, invece, i repertori e cataloghi generali di periodici, fra i quali ricordiamo per la localizzazione il Catalogo italiano dei periodici, noto anche come Archivio collettivo nazionale dei periodici, promosso dall'ISRDS e disponibile dal 1988 presso il CIB (Centro inter-bibliotecario) dell'Università di Bologna. È la versione in rete, notevolmente arricchita, del Catalogo collettivo nazionale delle pubblicazioni periodiche (Roma: CNR-ISRDS, 1990) e copre tutti i settori disciplinari e moltissime biblioteche dislocate su tutto il territorio nazionale, anche se non sempre con informazioni aggiornate.
Naturalmente è possibile ricorrere anche ai numerosi OPAC collettivi o di singole biblioteche italiane e, per gli elenchi disponibili in rete (compresi quelli di duplicati) che non si configurano come veri cataloghi, a Liste italiane di periodici: repertorio delle liste alfabetiche di periodici posseduti da biblioteche italiane disponibili via Internet, presso AIB-WEB, con più di cento elenchi fra i quali quello dei periodici correnti della Biblioteca dell'AIB.
Un catalogo collettivo specifico esiste per alcune importanti biblioteche di Firenze e Pisa: Catalogo collettivo dei periodici di biblioteconomia e scienza dell'informazione, promosso dal CITO (Consiglio interbibliotecario toscano) e curato da Alessandra Pesante, che comprende circa 600 testate possedute dai Servizi bibliografici della Regione Toscana, dall'Istituto universitario europeo, dalla Biblioteca universitaria di Pisa e da quelle della Scuola normale e dell'Istituto di elaborazione dell'informazione del CNR.
I periodici professionali, anche quando ambiscono a presentarsi come internazionali, manifestano la strapotere dell'inglese, sempre più "lingua franca" del nostro campo. Ma al di là del predominio linguistico esistono tradizioni nazionali piuttosto differenziate, anche fra i paesi anglosassoni, e una forte tendenza a utilizzare in larga prevalenza (o quasi esclusivamente) la stampa specializzata del proprio paese.
Tra i periodici generali, quelli d'impostazione maggiormente internazionale sono il trimestrale Libri: international journal of libraries and information services (Copenhagen, 1950- ), presente in rete solo con poche pagine di presentazione, e, naturalmente, quelli delle organizzazioni bibliotecarie internazionali: l'IFLA journal (1975- ), che offre in rete sommari e riassunti degli articoli (a partire dal 1993), e il più recente Information Europe (1996- , trimestrale, dal 1992 al 1995 col titolo Newsletter EBLIDA), organo dell'European Bureau of Library, Information and Documentation Associations, ricco di notizie non solo sulle iniziative comunitarie, ma per ora presente in rete solo con una paginetta informativa.
Di carattere internazionale, anche se editi rispettivamente negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e attenti soprattutto ai "dominatori" del mercato dell'informazione, sono gli unici veri giornali vicini ai nostri interessi, Information today (1984- ), dell'editore omonimo, e il suo "cugino" europeo, Information world review (1979- ), della collegata Learned Information. Sono entrambi mensili in formato tabloid d'informazione commerciale, finanziaria e anche tecnica (banche dati, editoria elettronica, ecc.): il primo, pubblicato anche su CD-ROM con aggiornamento semestrale, è praticamente assente in rete; il secondo offre i sommari con alcuni testi completi o riassunti e notizie di attualità.
Il paese con la produzione di gran lunga più vasta di periodici specializzati sono gli Stati Uniti d'America. Fra i maggiori ricordiamo:
In Gran Bretagna i principali periodici di carattere generale sono:
In Francia sono da segnalare:
Fra le principali testate tedesche:
Tra i maggiori periodici rivolti soprattutto a una particolare tipologia di biblioteche:
Tra i sempre più numerosi periodici dedicati a uno specifico settore della biblioteconomia, quelli di maggiore tradizione sono probabilmente quelli rivolti alla catalogazione e all'indicizzazione, fra i quali citiamo International cataloguing and bibliographic control (1988- , dal 1972 al 1987 International cataloguing, snello trimestrale dell'IFLA UBCIM Programme presente in rete solo con una paginetta di presentazione), Library resources & technical services (1957- , dal 1945 al 1956 Journal of cataloging and classification, trimestrale di una divisione dell'ALA, presente in rete solo con sommari e indici annuali dal 1996) e il più recente Cataloging & classification quarterly (1980/81- , trimestrale con numeri talora monografici), della prolificissima editrice americana Haworth Press, che in rete offre, oltre a sommari e riassunti (dal 1994, e con largo anticipo sulla stampa), il testo degli editoriali e delle notizie.
Ormai decisamente più numerosi sono i periodici dedicati alle tecnologie dell'informazione e al loro impiego in biblioteca, dai classici (due britannici e uno americano) Program: electronic library and information systems (1966- , trimestrale dell'Aslib, in rete con l'indice generale dal 1987 e, dal 1997, sommari e riassunti degli articoli, con testi integrali in formato PDF per gli abbonati), VINE (1971- , trimestrale del Library Information Technology Centre presso la South Bank University, con un tema principale in ogni numero, in rete con i soli sommari dall'ultimo numero del 1995), e Information technology and libraries (1982- , trimestrale della Library and Information Technology Association - una divisione dell'ALA -, dal 1968 al 1981 Journal of library automation, presente in rete con sommari e riassunti dal 1996; è invece a testo integrale dal 1995 - e anzi ha recentemente cessato la pubblicazione su carta - il notiziario trimestrale LITA newsletter), fino ai più recenti, pubblicati da varie casi editrici private:
È in massima parte dedicato alle tecnologie dell'informazione anche il magazine mensile dell'Aslib, Managing information (1994- , dal 1973 al 1993 col titolo Aslib information e in precedenza ospitato dalla rivista Aslib proceedings), che in rete offre editoriali e ricche rubriche a testo completo (mentre articoli e recensioni lo sono solo occasionalmente), da aprile 1995, con un "motorino" di ricerca per parole.
Tra le tante altre riviste "monotematiche" segnaliamo:
Una particolare menzione merita la scuderia di periodici (una trentina) della Haworth Press, che dedica particolare attenzione al mondo delle biblioteche, anche in aspetti come la rinuncia al copyright in caso di distribuzione degli indici, di fornitura di riproduzioni fra biblioteche e di duplicazione per esigenze di servizio o didattiche. L'editore fornisce a richiesta anche singoli articoli (attraverso l'Haworth Document Delivery Service) e molte testate, con carattere monografico, sono pubblicate anche sotto forma di collane, in modo da facilitare l'acquisto e la gestione di singoli numeri. Tutti i periodici sono specializzati, talvolta con un taglio estremamente mirato che rende difficile proporre sempre contributi di alto livello ma indubbiamente permette di dedicare un'attenzione tempestiva, che si manifesta anche con frequenti cambi di titolo e indirizzo, alle tematiche più "calde" della professione.
Tra le riviste di nascita più recente segnaliamo il Journal of Internet cataloging (1996- ) e Internet reference services quarterly (1996- ), entrambi trimestrali, che offrono in rete sommari e riassunti (il primo anche alcuni testi integrali).
Infine, tra le numerose versioni elettroniche a testo integrale di bollettini e newsletters, oltre ai già citati Bulletin of the American Society for Information Science e LITA newsletter, segnaliamo il mensile Library of Congress information bulletin, disponibile via Web dal 1997 e, per gli anni precedenti (dal 1992), via Gopher.
Tra i periodici disponibili solo in forma elettronica segnaliamo:
Per i periodici di segnalazioni o rassegne bibliografiche, come Current awareness abstracts e Current cites, cfr. i par. 5.2 e 7.
Sono ancora pochi i periodici professionali italiani che si siano "affacciati" in rete, da poco tempo e con caratteristiche spesso sperimentali:
Non è più disponibile in rete Rainbow, il giornale elettronico del CNBA (Coordinamento nazionale delle biblioteche di architettura), primo e-journal LIS italiano (e unico privo di versione cartacea), che non aveva però l'aspetto formale di un periodico.
Un tipo di risorsa che non ha corrispettivi cartacei sono le "conferenze elettroniche" (liste di discussione via posta elettronica e newsgroups), che permettono di accedere a una grande quantità di informazioni su qualsiasi argomento, offrendo la possibilità di rivolgere quesiti a una comunità di esperti della materia. Alle liste di discussione bisogna iscriversi, per ricevere poi copia di ogni nuovo messaggio nella propria casella di posta elettronica, mentre i newsgroups sono "bacheche elettroniche" a cui chiunque può accedere per leggere o lasciare messaggi.
Abbiamo avvicinato le conferenze elettroniche ai periodici perché hanno in comune con questi sia il fatto di continuare indefinitamente nel tempo con sempre nuovi testi (ma senza periodicità e con frequenza estremamente variabile dei nuovi messaggi, che possono essere anche decine al giorno) sia una delle funzioni principali, quella di servire da mezzo di aggiornamento permanente. Ma contrariamente ai periodici, in cui la comunicazione è quasi tutta "a senso unico" ("lettere al direttore" escluse), nelle conferenze elettroniche l'insieme dei (possibili) autori coincide con l'insieme dei lettori e di solito una quota significativa dei partecipanti (anche se certamente non tutti) contribuisce con propri interventi o con segnalazioni e notizie.
Il principale repertorio dedicato alle liste di discussione LIS è Library-oriented lists & electronic serials, fondato nel 1990 da Charles W. Bailey jr. e reso disponibile dal 1994 al 1995 via e-mail e Web da Steve Bonario e Ann Thornton; dal dicembre 1996 viene aggiornato da Wei Wu solo in versione Web.
È utile segnalare, però, anche alcuni repertori generali di conferenze elettroniche, che spesso includono ricche sezioni specifiche per le liste d'interesse biblioteconomico oppure offrono altri servizi (come l'accesso ad archivi retrospettivi dei messaggi scambiati):
A mero titolo di esempio elenchiamo alcune delle più note e frequentate liste internazionali di ambito biblioteconomico, tutte in lingua inglese e gestite da software di tipo Listserv (eccetto Stumpers, gestita da Mailserv):
AIB-CUR è da tutti i punti di vista la principale lista di discussione italiana (cioè frequentata da italiani e che usa l'italiano come lingua prevalente di comunicazione) del nostro settore, a cui ci si può iscrivere inviando a listserv@icineca.cineca.it un messaggio di posta elettronica senza soggetto e col solo testo "subscribe aib-cur [nome cognome]". Dal 1992 ospita comunicazioni, richieste di informazioni, dibattiti e opinioni dei bibliotecari italiani, prevalentemente ma non esclusivamente universitari. All'inizio del 1998 ha superato i 1200 iscritti, collocandosi fra le più popolate (se non forse la più popolata in assoluto) liste di discussione italiane di ogni genere.
Alcune pagine di presentazione di AIB-CUR sono presenti presso AIB-WEB.
Nella seguente tabella sono elencati i documenti informativi ospitati da AIB-CUR, che possono essere richiesti per posta elettronica all'indirizzo indicato inviando il comando specificato (get [nome documento]).
AIB-CUR | |||
---|---|---|---|
NOME | INDIRIZZO | TESTO | CONTENUTO |
AIB-CUR AGENDA |
listserv@icineca.cineca.it | get aib-cur agenda |
elenco di appuntamenti di interesse per bibliotecari, annunciati sulla lista |
AIB-CUR STAT |
listserv@icineca.cineca.it | get aib-cur stat |
dati statistici di AIB-CUR a cura di Eugenio Gatto |
AIB-CUR INDIR |
listserv@icineca.cineca.it | get aib-cur indir |
indirizzario degli iscritti ad AIB-CUR (momentaneamente non disponibile) |
AIB-CUR IND-ILL |
cid get@polito.it | get aib-cur ind-ill |
Indirizzario ILL delle biblioteche italiane che utilizzano la posta elettronica per il prestito interbibliotecario e la fornitura di documenti, a cura di Fabrizio Bertoli |
AIB-CUR IMPACT |
listserv@icineca.cineca.it | get aib-cur impact |
testo completo della rubrica Notizie IMPACT ECHO curata da Maria LUISA Ricciardi su AIB notizie |
AIB-CUR CATALOGO |
listserv@icineca.cineca.it | get aib-cur catalogo |
elenco di documenti, articoli originali o in versione preprint e estratti di corrispondenza scambiata sulla lista su particolari temi, a cura di Eugenio Gatto |
AIB-NOV CATALOGO |
listserv@icineca.cineca.it | get aib-nov catalogo |
elenco dei documenti inclusi in AIB-CUR CATALOGO che sono stati aggiunti o aggiornati negli ultimi tre mesi e di ulteriori documenti non destinati all'inclusione in tale elenco |
AIB-RUBR CATALOGO |
listserv@icineca.cineca.it | get aib-rubr catalogo |
elenco delle versioni correnti ed arretrate dei documenti periodici associati ad AIB-CUR, detti rubriche |
DOCUM GUIDA |
listserv@icineca.cineca.it | get docum guida |
guida più estesa ai documenti associati ad AIB-CUR e al modo di prelevarli a cura di Eugenio Gatto |
Le principali fra le altre, non numerose, liste di discussione italiane di interesse bibliotecario sono incluse nell'elenco Liste di discussione e indirizzi utili per bibliotecari curato da Fabio Valenziano. Fra esse ricordiamo:
Sempre più frequenti sono le liste di discussione locali, dedicate agli utenti o allo staff di un singolo sistema bibliotecario (cfr. ad esempio Mailing list delle biblioteche e dei bibliotecari del polo SBN delle università lombarde, a cura di Eleonora Rodi), e quelle non affidate a un software ma gestite personalmente da un moderatore, a cui occorre rivolgersi per essere iscritti (cfr. ad esempio Utenti Easy Web, a cura di Pierre Piccotti (pierre@iuavbc.iuav.it).
Alcuni repertori generali di newsgroups disponibili in rete sono:
I newsgroups sono meno utilizzati professionalmente, soprattutto in Italia, rispetto alle liste di discussione, tanto che anche a livello internazionale ne esistono pochissimi di ambito anche blandamente biblioteconomico:
I pochi newsgroups italiani che potrebbero sembrare pertinenti (it.cultura.libri, it.reticiviche.bologna.cultura.libri, tin.it.biblioteca) vengono in realtà prevalentemente utilizzati per scambi di idee, in genere di livello piuttosto elementare, sui libri di narrativa e poesia letti e da leggere.
Esiste però, su Web, una area di discussione dedicata alle biblioteche scolastiche, presso la Biblioteca di documentazione pedagogica di Firenze.
L'editoria professionale nei diversi paesi rispecchia, come la stampa periodica, il peso del settore bibliotecario (anche in termini di sbocchi di mercato, oltre che di consolidamento delle istituzioni formative specializzate) e possiamo ricondurla, con equilibri di volta in volta diversi, a quattro principali tipologie: la grande editoria attiva anche nel nostro campo (come il gruppo Reed-Elsevier - recentemente fusosi con Kluwer - che controlla Bowker e Saur), l'editoria specializzata di solito di dimensioni medio-piccole (diverse case editrici, almeno in America, sono state fondate e dirette proprio da bibliotecari), la produzione delle associazioni professionali e quella delle grandi istituzioni bibliotecarie.
Non conosciamo siti specializzati (cfr. però il par. 5.5), ma molti editori (oltre a enti e associazioni già citate nei par. 3.3 e 4.2) hanno aperto propri siti Web che di solito comprendono, oltre alla segnalazione delle novità, un catalogo completo (o almeno dei titoli tuttora disponibili o recenti) e altre informazioni.
Due utili repertori sono:
Segnaliamo alcuni siti di editori specializzati o particolarmente attivi nel nostro campo.
Negli Stati Uniti d'America, il maggior produttore di editoria professionale:
In Gran Bretagna:
In Francia:
In Germania: