Antonella Agnoli. Biblioteca per ragazzi. Roma, Associazione italiana biblioteche, 1999. 109 p. ISBN 88-7812-060-X.
Sviluppo storico
Prima di entrare nei dettagli della biblioteca per ragazzi occorre ricordare che la stessa figura sociale del «bambino» è una costruzione della modernità. I bambini, in quanto categoria a sé, gruppo di persone che si veste in modo diverso dagli adulti, che va a scuola, che non ha vita sessuale, non sono sempre esistiti: esistevano dei piccoli adulti, che in misura diversa secondo l’età e la classe sociale entravano progressivamente nellla vita della comunità.
[…]
Oggi abbiamo le scuole obbligatorie, i negozi per ragazzi, le trasmissioni per ragazzi e, ovviamente le biblioteche per ragazzi; questa separazione dagli adulti nei luoghi di vita, nei comportamenti e nel consumo fino all’Ottocento non esisteva. I bambini non erano segregati dagli adulti: l’idea di una stanza da letto separata era ovviamente inconcepibile quando le famiglie di stanza da letto ne avevano, se andaca bene, una. Prima della Rivoluzione francese, i bambini lavoravano anche se piccolissimi, raramente andavano a scuola e nessuno si scandalizzava troppo dei loro giochi sessuali.
[…]
Le prime biblioteche per ragazzi nacquero quando si affermò l’idea che i bambini avevano bisogno di un servizio specifico. Questo avvenne innanzi tutto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.
Sommario: Sviluppo storico, 5. La biblioteca per ragazzi e i suoi pubblici, 20. Progettare lo spazio, 38. Le collezioni, 51. Collocare, classificare, 59. Le attività di animazione, 63. Le nuove tecnologie, 68. Conclusioni, 71. Bibliografia, 75. Appendice, 85.