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Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo

[Ritratto]

Guglielmi, Giuseppe

(Bari 9 dicembre 1923 – Bologna 29 settembre 1995)

Fece gli studi liceali a Roma, dove la famiglia si era trasferita, e si iscrisse poi alla Facoltà di lettere dell'Università, frequentando fra l'altro le lezioni di Ungaretti. Nel 1946 si trasferì a Bologna e vi conseguì la laurea in lettere discutendo con Carlo Calcaterra una tesi sul Bucolicum carmen di Petrarca; all'Università era entrato in relazione anche con Roberto Longhi e il francesista Vittorio Lugli.
Insegnò per breve tempo al liceo a Ferrara, poi nel 1957 si trasferì a lavorare per la BBC a Londra e, rientrato in Italia, lavorò alla Radio Vaticana e per la RAI. A Bologna strinse amicizie con Ezio Raimondi, Roberto Roversi, Luciano Anceschi e altri e collaborò a varie riviste fra le quali «Il Verri» e «Il Mulino».
Diresse fin dal principio della sua attività (1959) il Consorzio provinciale per la pubblica lettura (inizialmente "Consorzio provinciale per il servizio della pubblica lettura e del prestito librario") di Bologna, una delle esperienze più consistenti e innovative di cooperazione e sviluppo di un moderno servizio bibliotecario pubblico.
Partecipò in rappresentanza del Consorzio ai congressi dell'Associazione italiana biblioteche del 1959, 1961, 1962 e 1964 e al convegno di Roma su "Lettura pubblica e organizzazione dei sistemi bibliotecari" (1970) e compare fra i soci dell'AIB almeno dal 1961.
Con l'avvio delle regioni a statuto ordinario, nel 1971 passò a lavorare nell'Assessorato istruzione e cultura della Regione Emilia-Romagna, collaborò al progetto di dar vita a un Istituto per i beni artistici culturali e naturali, costituito con una legge regionale nel 1974, e ne divenne il primo direttore. Contribuì con un intervento sulla formazione professionale al volume di Andrea Emiliani Una politica dei beni culturali (Torino: Einaudi, 1974). Alla fine degli anni Settanta compì una visita di studio nelle biblioteche inglesi, che gli offrì lo spunto per interventi sul tema in «Rinascita» (1979) e nel «Library Association record» (1980).

Tornò poi a lavorare all'Assessorato alla cultura della Regione, presso il quale in seguito diresse il Servizio scuola, e venne collocato a riposo con il 1º gennaio 1989.
Fratello maggiore di Angelo, critico letterario e dirigente della RAI, e di Guido, professore di storia della critica all'Università di Bologna, coltivò anche una sua colta e riservata vena poetica, con alcune piccole raccolte, da Essere & non avere (1955) a Ipsometrie (1980), particolarmente apprezzate da Luciano Anceschi e Giovanni Raboni. Sue poesie figurano nella raccolta del Gruppo 63 (Milano: Feltrinelli, 1964) e nel Manuale di poesia sperimentale del fratello Guido e di Elio Pagliarani (Milano: Mondadori, 1966).
Svolse inoltre un'attività molto intensa di traduttore dal francese, spesso di opere particolarmente ostiche, per vari grandi editori. Sono sue le traduzioni italiane della "Trilogia del Nord" di Céline, di alcune opere di Queneau, di Marguerite Yourcenar e di Nathalie Sarraute, ma si cimentò anche con la poesia provenzale, con Agrippa d'Aubigné e Balzac, oltre a tradurre scritti di Baudelaire, Camus, Pierre Boulez, Focillon, Starobinski, Deleuze e L'industria culturale di Edgar Morin.
Fu anche critico d'arte e organizzatore di mostre di arte contemporanea e produsse con Luciano De Vita tre libri d'artista.
A lui è stata intitolata la Biblioteca dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia Romagna, a Bologna, diventata nel 2020, a seguito della soppressione dell'IBC, Mediateca Giuseppe Guglielmi.

Alberto Petrucciani

Dizionario generale degli autori italiani contemporanei. Firenze: Vallecchi, 1974, vol. 1, p. 646.

Pasquale Sorrenti. Repertorio bibliografico degli scrittori pugliesi contemporanei. 2ª ed. Bari: Savarese, 1976, p. 302.

Luciano Morandini. Guglielmi, Giuseppe. In: Dizionario autori italiani contemporanei. Milano: Miano, 1991, p. 129-130.

g. c. [Gianfranco Crupi]. Guglielmi, Giuseppe. In: Dizionario della letteratura italiana del Novecento. Torino: Einaudi, 1992, p. 274.

Giovanni Raboni. Ricordo di un poeta scomodo. «Corriere della sera», 120, n. 238 (8 ott. 1995), p. 31.

Alberto Bertoni. Ricordo di un poeta. «IBC», 3 (1995), n. 6, p. 5-6.

b. q. In ricordo del traduttore di Céline: Giuseppe Guglielmi. «La stampa. TTL: Tuttolibri tempo libero», n. 1179 (2 ott. 1999), p. 3 (che lo dice morto a Rimini nel 1994).

Per Giuseppe Guglielmi, a cura di Guido Guglielmi, Roberto Roversi. «Rendiconti», n. 45 (1999), 160 p. Contiene fra l'altro Enzo Colombo, Frammento di biografia, p. 9-36, e una scelta di scritti di Guglielmi.

La prassi delle parole: Giuseppe Guglielmi organizzatore culturale e traduttore, a cura di Enzo Colombo e Andrea Toscani. Bologna: Compositori, 2008. XIII, 192 p.: ill. (Emilia-Romagna biblioteche archivi; 67). Contiene fra l'altro E. Colombo, Frammento di biografia, p. 173-192 (con integrazioni), e una scelta di scritti di Guglielmi.

Ezio Raimondi. Le voci dei libri, a cura di Paolo Ferratini. Bologna: Il Mulino, 2012, p. 81-89.

Maria Gioia Tavoni. Le angosce di Luciano De Vita ricomposte nei suoi libri d'artista. Bibliografia e indici a cura di Federica Rossi. Bologna: Pendragon, 2019. 84 p.: ill.

Si ringrazia vivamente Maria Gioia Tavoni per le indicazioni fornite.


Copyright AIB 2005-04-02, ultimo aggiornamento 2021-11-14, a cura di Simonetta Buttò e Alberto Petrucciani
URL: https://www.aib.it/aib/editoria/dbbi20/guglielmi.htm

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