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Fantini Saraceni, Bianca
(Roma 22 maggio 1890 – Padova 21 gennaio 1975)
Nata Saraceni, nell'ottobre 1918, avendo perduto il marito in guerra, fu assunta come avventizia alla Biblioteca nazionale centrale di Roma.
Dopo il conseguimento della laurea in lettere, nel 1922 all'Università di Roma con una tesi su Gli avvenimenti storici di Roma (1846-48) nella poesia popolare, poté passare, dall'aprile 1925, nei ruoli organici della prima categoria del personale delle biblioteche governative, restando a prestare servizio nella stessa biblioteca, come bibliotecaria aggiunta e dal maggio 1931 bibliotecaria. Qui, nelle sue nuove funzioni, si mise subito in luce per l'ottima preparazione culturale e per la diligenza e la competenza dimostrate nel lavoro affidatole, che fu quello di adeguamento delle schede del catalogo alle Regole per la compilazione del catalogo alfabetico, emanate dal Ministero della pubblica istruzione nel 1921. Preziosa fu anche la sua collaborazione all'organizzazione e al funzionamento del Centro nazionale di informazioni bibliografiche, istituito presso la Biblioteca nazionale di Roma nel 1931.
Nel gennaio 1936 fu promossa bibliotecario capo.
Nel novembre 1937 fu nominata direttrice della Biblioteca universitaria di Padova. Fu promossa direttore di biblioteca di 2ª classe nel febbraio 1942, di 1ª classe nel giugno 1948 e, dopo la riforma delle carriere, ancora di 1ª classe nel gennaio 1955. A Padova organizzò anche i corsi di preparazione per le biblioteche popolari e scolastiche.
Nel dicembre 1956 lasciò la direzione della Biblioteca universitaria per il trasferimento alla Biblioteca nazionale centrale di Roma e poco dopo fu collocata a riposo.
Socia dell'Associazione italiana biblioteche dalla sua costituzione nel 1930, aderì alla sua rifondazione nel 1947 e promosse nel 1949 la formazione della Sezione del Veneto orientale, di cui fu presidente fino al 1953 (e, in questa veste, anche membro del Consiglio direttivo dal 1951) e poi vicepresidente fino al 1957.
Pubblicò un ampio studio sulla stampa a Padova nel Cinquecento nella miscellanea in onore di Luigi Ferrari (Firenze: Olschki, 1951) e collaborò ad «Accademie e biblioteche d'Italia».
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