Laureato in giurisprudenza all'Università di Torino nel luglio 1903, avvocato a Torino, si dedicò intensamente, dagli anni Venti, a studi di storia e araldica biellese.
Fu quindi coinvolto a partire dal 1930 nei progetti di riordino e rilancio dell'Archivio storico e della Biblioteca comunale di Biella in cui si impegnò intensamente l'avvocato Mario Ferrerati, commissario prefettizio del Comune di Biella dal 1928 al 1933, che curava anche personalmente gli istituti culturali cittadini. Lavorò dall'ottobre 1930 all'ordinamento e all'inventariazione del materiale dell'Archivio storico (che veniva per questo scopo portato a Torino), concludendo il lavoro circa un anno dopo.
Nel 1932 assunse la direzione della Biblioteca civica di Biella, trasferita in quell'anno in una nuova sede, modernamente attrezzata, nella quale trovarono una sistemazione adeguata la ricca sezione locale, una sezione circolante, con una notevole attività di prestito, e l'Archivio storico civico, unito alla Biblioteca. Durante la sua direzione, oltre al riordinamento e all'incremento dei cataloghi, curò particolarmente l'acquisizione di donazioni e di fondi documentari d'interesse locale.
Nel periodo della Resistenza tenne i contatti fra Torino e Biella.
Curò con Armando Tallone la pubblicazione de Le carte dell'Archivio comunale di Biella fino al 1379 (Voghera 1927-1933, in 4 volumi della «Biblioteca della Società storica subalpina») e fu autore anche di un Blasonario biellese (Torino 1929, con Mario Zucchi) e di vari lavori di storia locale, collaborando assiduamente a «La rivista biellese» e altri periodici.
Le sue carte, che comprendono anche documenti antichi raccolti nel corso delle sue ricerche, sono conservate nell'Archivio di Stato di Biella.

Alberto Petrucciani