Laureato in giurisprudenza all'Università di Torino nel luglio 1887, avvocato, oltre all'attività professionale, soprattutto nel campo agrario, si impegnò anche in politica come consigliere comunale di Lodi e di centri vicini e consigliere provinciale. Fu inoltre tra i fondatori del giornale locale «Il cittadino».
Studioso di storia, arte e archeologia del territorio laudense, fu socio della Società storica lombarda, presidente della Sezione di Lodi e direttore dell'«Archivio storico per la città e i comuni del territorio lodigiano» dal 1926 alla morte. Venne anche nominato ispettore onorario alle antichità.
Membro dal 1892 della Deputazione storico-artistica per la Biblioteca e il Museo di Lodi, assunse nel 1926 la direzione degli istituti culturali del Comune, che comprendevano oltre alla Biblioteca l'Archivio storico, la Pinacoteca e i Musei. Nel periodo della sua direzione, durata fino alla morte, dette notevole sviluppo alla Biblioteca e ad alcune raccolte museali, in particolare quella delle ceramiche.
Socio negli anni Venti dell'Associazione dei funzionari delle biblioteche e dei musei comunali e provinciali, intervenne al suo secondo congresso nazionale, tenuto nel 1928 a Bologna. Aderì poi dal 1931 all'Associazione italiana biblioteche e partecipò al suo secondo congresso nel 1932, mentre non compare più negli elenchi dei soci a partire dal 1936.
Lasciò alla Biblioteca comunale laudense i suoi libri e le sue carte, queste ultime ora conservate come un fondo dell'Archivio storico comunale. La città gli ha intitolato una via.

Alberto Petrucciani