di Cristina Giavoni e Franco Perini
Su queste e su altre questioni si sono confrontati gli iscritti ad AIB-CUR a partire da una nostra proposta di aprire una nuova lista di discussione dedicata ai temi e ai problemi delle biblioteche di pubblica lettura. Ne è nato un confronto serrato, che ha vivacizzato la lista per qualche settimana, con più di 50 articolati interventi a cavallo tra ottobre e novembre, e che cercheremo di riassumere, nei suoi tratti salienti, per tutti coloro che non sono iscritti ad AIB-CUR. Nella speranza che, avendo la possibilità di farlo, lo facciano al più presto.
L'idea di creare una mailing list per le biblioteche di pubblica lettura ci è venuta dopo aver frequentato AIB-CUR per un discreto periodo di tempo. A parte la sua indubbia utilità per ricerche bibliografiche e per segnalazioni di convegni, seminari, ecc., ci sembra che il target di questa lista sia prevalentemente universitario e i problemi dibattuti al suo interno sempre o quasi riguardanti la realtà bibliotecaria accademica (inquadramento professionale, problemi tecnici con SBN, ecc.). Abbiamo ritenuto dunque una buona idea quella di proporre uno spazio specifico dedicato ai problemi delle biblioteche pubbliche, che sono spesso di natura differente rispetto a quelli a cui vanno incontro i colleghi operanti in realtà accademiche. Una nuova lista, ma, come lo è AIB-CUR del resto, aperta a tutti: non una lista sostitutiva di AIB-CUR, bensì complementare ed aggiuntiva alla stessa.
La nostra iscrizione ad alcune mailing lists di matrice angloamericana (LIS-PUB-LIS e PUBLIB), concepite unicamente per biblioteche di pubblica lettura, ci ha ulteriormente convinto a proporre l'istituzione di un gruppo di lavoro più ristretto per dibattere problematiche comuni (accesso pubblico a Internet, promozione della lettura, informazione di comunità): infatti, non solo è più facile stabilire una discussione con chi condivide problemi e realtà simili, ma è anche più facile approfondirla e diventare così una preziosa fonte informativa per "osservatori esterni" (basti pensare a un bibliotecario straniero curioso di conoscere la realtà delle biblioteche di pubblica lettura in Italia...).
Il nostro intervento ha suscitato, a nostro parere, un interessante e movimentato dibattito all'interno della lista (prelevabile, come ben saprete, dagli archivi associati ad AIB-CUR2), da cui è emersa una generale opposizione a parte qualche eccezione alla nostra iniziativa, motivata soprattutto dall'esigenza di evitare separazioni considerate premature e poco produttive.
"Avendo un po' sott'occhio la situazione delle "opportunità tecnologiche" in dotazione alle biblioteche di pubblica lettura (anche in Lombardia, che non credo sia la realtà più arretrata), penso che una lista a loro dedicata sia in Italia prematura" ha scritto Claudio Gamba del Servizio biblioteche e beni librari e documentari della Regione Lombardia. "Credo che una lista di settore così come viene proposta rischierebbe fortemente di languire [...] Quindi la scelta di una lista a parte mi parrebbe una forzatura, pi- che altro, sul cui buon esito nutro seri dubbi" aggiunge Vanni Bertini, del Palinsesto di Firenze. In definitiva, scrive Stefano Sella della Biblioteca Comunale di Imola, "Il volume di messaggi che riceviamo quotidianamente può reggere benissimo, credo, anche i messaggi su argomenti specifici; quando le nostre mailbox saranno intasate dai messaggi provenienti da AIB-CUR, solo allora, a mio avviso, sarà necessaria una nuova lista".
Ma è soprattutto la preoccupazione di mantenere un forum di discussione unitario, di evitare divisioni, che ha animato molte risposte: "credo che la professione di bibliotecario sia fondamentalmente unica: certo ci sono realtà operative, modalità di espletamento, finalità istituzionali molto diverse per loro natura e svariate all'interno dei medesimi ambiti. Conoscere le realtà degli altri, in una certa misura, è motivo di crescita" sottolinea Carlo Favale dell'Università degli Studi di Trento, "Non trovo giusta l'idea di creare un'altra lista di bibliotecari. Certamente ognuno è libero di fare quello che desidera, ma creare o ricreare ulteriori separatezze non mi sembra molto produttivo" ribadisce Maurizio Zani della Biblioteca Centrale dell'Università degli Studi di Bologna.
"Verrà mai il giorno in cui ci renderemo conto che questa dannata distinzione delle biblioteche per tipologia istituzionale è uno dei motivi "culturali" di arretratezza del sistema bibliotecario italiano?", aggiunge Maurizio Messina (Biblioteca Nazionale Marciana), richiamando le tesi del Congresso di Viareggio del 1987 sulla unicità della funzione bibliotecaria.
"Concordo pienamente con chi ha richiamato la necessità non di creare suddivisioni, ma di integrare i servizi e le discussioni tra biblioteche di diversa tipologia. Invece la proposta sembra avere un certo sapore di chiusura nel proprio orticello" ammonisce Beppe Pavoletti, e con lui Maurizio Zani "separarsi da AIB-CUR la trovo una scelta del tutto discutibile. A cosa serve creare una sorta di Libano bibliotecaria?".
Conclude Delia Pitto del CSB Ingegneria di Genova "una delle ricchezze maggiori di questa lista di discussione è sempre stata la varietà dei problemi affrontati, derivante proprio dall'appartenenza degli "aib-curisti" a diverse tipologie di biblioteca", e in sintonia con lei Vanni Bertini "le biblioteche pubbliche mi interessano molto ma mi piace anche l'ambito AIB-CUR in cui i temi vengono affrontati in modo unitario fra bibliotecari di diverse estrazioni".
Si è mostrata a favore della nuova lista Susanna Giaccai della Biblioteca Comunale di Bagno a Ripoli: "Un anno fa, anch'io avevo proposto di fare una lista per le biblioteche pubbliche. Ma allora eravamo solo 4/5 e non se ne fece nulla" e aggiunge alcune considerazioni: "1) le liste vivono più facilmente se hanno ambiti omogenei; 2) le liste vivono se le persone iscritte vi scrivono".
D'accordo con lei, e con noi, è anche Ingo Bogliolo dell'Università "La Sapienza" di Roma, "Creare liste di discussione molto settorializzate consente un monte di vantaggi, non ultimi quello di non appesantire liste generali, e quello di consentire un migliore scambio d'opinioni tra colleghi che hanno interessi settoriali in comune, senza che un'opinione interna ad un gruppo specifico rimbalzi come un boomerang tra tutti i colleghi, con l'insorgere d'inutili (perché al di fuori del contesto che è loro proprio) polemiche. Chi vieta poi, se si ha bisogno di conoscere la realtà generale, di iscriversi e partecipare a più liste?".
Bogliolo riprende l'intervento sulle Tesi di Viareggio, ribaltandone però il contenuto: "[...] questa benedetta distinzione delle biblioteche per tipologia istituzionale è uno dei motivi "culturali" di avanzamento e progresso del sistema bibliotecario italiano? [...] è certo che la professione bibliotecaria è una, ma si articola in ruscelli e in fiumi che sfociano nel mare, ciascuno con le proprie specificità: dibatterne tra gruppi coerenti migliora la professione in quanto tale". Noi aggiungiamo che nei paesi di cultura biblioteconomica più sviluppati del nostro questo genere di lista esiste, inoltre "sappiamo bene che la funzione del bibliotecario è unica, ma che c'entra? Anche la funzione del medico è unica ma le mailing-lists a cui partecipano sono diversificate".
Lo stesso gradimento di AIB-CUR da parte dei bibliotecari italiani è stato oggetto di riflessione: noi abbiamo scritto "Molti bibliotecari delle biblioteche di pubblica lettura attualmente non sono iscritti ad AIB-CUR; sarebbero invece interessati a questa nuova lista con cui forse è possibile recuperare alla piazza telematica chi ora ne rimane fuori". "I bibliotecari di biblioteche pubbliche ci sono, in AIB-CUR" ci ha risposto Elena Boretti della Biblioteca Comunale Forteguerriana di Pistoia "ma in genere stanno zitti perché sopraffatti dagli altri". Si domanda Susanna Giaccai, "perché una lista che ha 700 iscritti ha un così basso livello "in senso numerico" di discussioni! Perché non parlano? non hanno niente da dire? non hanno nessun dubbio?". Noi "Siamo convinti che di cose da dire ce ne siano, solo che in molti non si sono sentiti "a casa" in questa lista, e hanno pensato che i loro interessi fossero fuori luogo", come testimonia Loredana Pilati della civica di Nichelino: "Mi sono iscritta ad AIB CUR qualche mese fa e l'ho fatto pensando di trovare una lista di discussione in cui campeggiassero dibattiti, scambi o confronti di idee su biblioteche e bibliotecari e i problemi che questi riguardano. Ed è stata una delusione scoprire che poi, in fondo, di discussione ce n'è ben poca (forse dovremmo ringraziare chi ha finalmente lanciato un argomento che alimentasse il dialogo...): si cercano articoli, si parla di schede magnetiche per accedere ai servizi, posta elettronica in SBN, formati UNIMARC e quant'altro... tutto materiale destinato al trash (nella mia posta elettronica) e che comunque è ben lontano da quella realtà che appartiene alla biblioteca di base".
E' vero, d'altra parte, che sono ancora troppo pochi i bibliotecari
di biblioteche di pubblica lettura ad avere un accesso a Internet,
ma è pur vero che chi ce l'ha o non è iscritto ad
AIB-CUR o non interviene mai; sono dati che fanno riflettere e
riteniamo sia troppo semplicistico concludere che "probabilmente
non hanno niente da dire" (Stefano Sella). Restiamo convinti
che, com'è auspicabile, le biblioteche di ente locale ad
avere l'accesso a Internet aumenteranno e la creazione di una
mailing list si renderà necessaria anche se forse è
vero che manca ancora la presenza attiva e consapevole di un numero
adeguato di bibliotecari per dar vita ed alimentare una nuova
lista; così ci sentiamo di ripetere l'appello di di Girolamo
dell'Università degli Studi di Milano: "perché
i colleghi delle biblioteche pubbliche (ed anche di quelle ecclesiastiche,
speciali, aziendali, di fumetti, ecc.) non cominciano a lanciare
un po' di argomenti di discussione su AIB-CUR?".
1 Analisi delle risposte al questionario AIB-CUR (maggio 1994) / Elisabetta Di Benedetto, Gabriele Gatti. - 1994-10-27. Presentato durante il 40. Congresso AIB (Roma, 26-28 ottobre 1994), nella riunione dedicata ad AIB-CUR. Relazione per "AIB notizie" di Riccardo Ridi.
URL: CID GET@POLITO.IT, testo: "GET AIB-CUR
D9410E".
2 Il carteggio relativo a questo dibattito è disponibile, tra i "Documenti AIB-CUR", a URL: CID GET@POLITO.IT, testo: "GET AIB-CUR L9610D". Per la versione per posta elettronica di quest'articolo stesso il GET deve riferirsi invece ad AIB-CUR D9611C. Un manuale per l'interrogazione degli archivi del gruppo di discussione è INTERR GUIDA (ottenibile anche da LISTSERV@ICINECA.CINECA.IT).