L'interesse della nostra Associazione per la biblioteca multiculturale può essere considerato abbastanza costante - almeno da dieci anni a questa parte - anche se forse si è sviluppato in maniera finora piuttosto disomogenea e poco coesa. Nell'ambito dell'attività per le biblioteche scolastiche e per ragazzi, il tema è stato oggetto di apposita sessione di lavori ad un Congresso nazionale dell'AIB per la prima volta nel 1993, a Selva di Fasano, in Puglia, col titolo "La biblioteca multietnica". L'AIB ha poi dedicato un incontro, durante il Congresso genovese (1998), alle "Biblioteche di confine", mentre un altro evento pubblico, intitolato "Biblioteca multiculturale: scuola e ragazzi", si è tenuto a Roma l'anno successivo, nel corso del XLV Congresso. La prima riflessione che faccio, pertanto, è che il seminario di oggi, tra tutti, credo sia il primo tentativo di affrontare i complessi temi legati ai servizi per immigrati in modo assolutamente non restrittivo rispetto ai soggetti e ai destinatari: non solo bambini e ragazzi ma anche adulti, non solo le biblioteche di confine ma - com'è giusto che sia - qualunque biblioteca pubblica.
Oltre alle sessioni congressuali, l'azione dell'AIB si è manifestata in diverse occasioni, tra cui si possono ricordare: la promozione e la segnalazione, attraverso "Aib notizie" nel 1993, di iniziative antirazziste nelle nostre biblioteche; [1] la traduzione, pubblicata nelle pagine del "Bollettino" con un corredo di contributi riferibili al contesto italiano, delle linee guida IFLA per i servizi multiculturali; [2] senza dimenticare l'incisivo ruolo svolto nel territorio dalle Sezioni regionali. [3] Vediamo ora come cercano di inserirsi, in questo contesto generale, la Commissione biblioteche pubbliche e il Gruppo di lavoro biblioteche multiculturali.
Al tema multiculturale la CNBP ha ritenuto di dovere porre specifica attenzione, coerentemente con una delle linee programmatiche condivise per il triennio di lavoro, e cioè quella dell'integrazione sociale. Ci siamo posti tre obiettivi di massima:
a) contribuire alla promozione dei servizi multiculturali nelle biblioteche pubbliche italiane, convinti della necessità di incoraggiare chi, a dispetto delle difficoltà oggettive esistenti e della scarsità di punti di riferimento, ha iniziato o vorrebbe iniziare;
b) tentare di formare un repertorio di informazioni e notizie utili in questo settore, aggiornabile in linea e facilmente accessibile, rivolto alle biblioteche multiculturali e a sostegno della loro attività;
c) costituire un ambiente di lavoro adatto a stimolare la ricerca professionale, grazie al contributo dei colleghi più esperti ma anche all'impegno e all'entusiasmo dei più giovani. [4]
La durata del nostro progetto coincide naturalmente con il mandato della Commissione (2000-2003). Tuttavia, l'aspetto forse più innovativo, che ha caratterizzato l'azione della CNBP coordinata da Elena Boretti sia nel precedente che nell'attuale triennio, riguarda la metodologia di conduzione del lavoro. Come dimostra il successo delle riflessioni nell'ambito dei centri servizi e della misurazione dei sistemi ("Palla al centro"), e come sta avvenendo per le iniziative legate al reference digitale ("Segnaweb"), la CNBP ha scelto anche per la multicultura il modello dell'aggregazione progettuale, attraverso il coinvolgimento diretto e una collaborazione di tipo orizzontale con i colleghi e con le istituzioni interessate. Gli aggregati professionali così formati potrebbero dimostrarsi capaci di proseguire il proprio operato anche estendendosi oltre i confini del programma triennale di un organo come la Commissione.
Il 5 ottobre 2001 a Roma, durante un incontro informale in occasione di Bibliocom promosso dalla Commissione, alcuni bibliotecari hanno dunque deciso di costituire un gruppo di lavoro, con l'obiettivo di produrre e diffondere strumenti, e di concordare iniziative, riguardanti i servizi multiculturali nelle biblioteche pubbliche. Un sintetico resoconto dell'attività finora svolta, che ha portato alla formazione del Gruppo di lavoro, all'individuazione di una mission, [5] alla costruzione di una strategia di informazione sia esterna (soprattutto attraverso le pagine Web) che interna (principalmente attraverso la mailing list), e alla realizzazione di una prima indagine pilota, [6] è disponibile in linea nelle pagine Web della CNBP, a cui rimando per approfondimenti. Qui accenno soltanto ai canali di comunicazione adottati: altri momenti di incontro del Gruppo sono stati programmati e svolti durante il Convegno delle Stelline e Bibliocom (rispettivamente a marzo e ottobre 2002); alcuni componenti della Commissione hanno partecipato con contributi a convegni e seminari, a Olgiate Comasco, a Vicenza, a Ferrara, a Torino; gli organi dell'AIB e la lista AIB-CUR sono stati tenuti costantemente informati; una buona parte dello "Speciale CNBP" recentemente pubblicato in "AIB Notizie" [7] è dedicata al progetto multicultura, di cui questo seminario direi costituisce il momento più forte; della nostra attività sono a conoscenza diversi colleghi stranieri e anche la specifica Sezione dell'IFLA. [8] Risultati senza dubbio resi possibili dall'avere puntato su una cooperazione più ampia possibile. Nel progetto multicultura, a vario titolo e con diversi livelli di partecipazione, si trovano attualmente coinvolte, quasi tutte spontaneamente, una cinquantina di persone tra membri della Commissione (in forma ristretta e in forma allargata ai referenti regionali), componenti del Gruppo di lavoro, e redazione AIB-WEB (in particolare bisogna ringraziare l'instancabile Eugenio Gatto per la complessa gestione della mailing list e dei relativi archivi).
La Commissione biblioteche pubbliche è entrata in AIB-WEB nel febbraio 1998. [9] Com'è noto, le finalità comuni al ramo di cui fa parte, Commissioni e Gruppi di lavoro, consistono - in estrema sintesi - nell'informazione, ai soci e a tutti gli interessati, sui programmi e sull'agenda di lavoro degli organi scientifici dell'AIB, e nella disponibilità dei dati utili a conoscere la composizione degli organi e potere contattare coordinatori e componenti. La CNBP, tuttavia, si è finora contraddistinta per un uso più accentuato del Web anche come mezzo di documentazione, sviluppando in particolare le Sezioni "Documenti utili alle biblioteche pubbliche" e "Documenti per il lavoro in biblioteca", che offrono l'opportunità di accedere rapidamente in linea a testi fondamentali per le biblioteche pubbliche quali, ad esempio, il Manifesto UNESCO o le Linee guida di EBLIDA e del Consiglio d'Europa per la legislazione e le politiche in materia di biblioteche in Europa, oppure di recuperare preziosi strumenti di lavoro e contributi teorici e pratici realizzati e messi generosamente a disposizione da alcuni nostri colleghi: repertori di risorse per il reference digitale, documenti amministrativi, piani di lavoro, gare per fornitura di servizi, etc. è in continuità e coerenza con questa propensione alla documentazione che si spiega e si colloca opportunamente l'"area multiculturale" delle pagine Web della Commissione.
Passiamo quindi a considerare le pagine multiculturali, senza volerne proporre un esame propriamente tecnico ma piuttosto una sintesi degli aspetti generali, strutturali e di contenuto. Una prima caratteristica, implicitamente ricordata nella premessa: il sito è anzitutto un pezzo di AIB-WEB, di cui condivide pienamente la filosofia e le regole di funzionamento. Se così non fosse, dovrebbe risiedere da qualche altra parte. è, inoltre, emanazione di un organo dell'AIB, che nell'ambito del proprio programma di lavoro l'ha ideato e proposto, già in fase embrionale, al Gruppo di lavoro, perché questo possa determinarne la crescita e la direzione di sviluppo. Solo dalla collegialità dei contributi e dal confronto continuo sui criteri di organizzazione più adatti sarà quindi possibile ottenere una corrispondenza soddisfacente tra le attese e i risultati. Per tale motivo, altro tratto distintivo del Web delle biblioteche multiculturali è la sua architettura, che dovrà continuare a essere quanto più flessibile e ospitale possibile.
In armonia con gli obiettivi del sito e con l'appartenenza alla famiglia di AIB-WEB, le notizie sono presentate in forma semplice, evitando attentamente animazioni, frames, interattività, e quant'altro possa disturbare la lettura appesantendo il caricamento delle pagine e allungando i tempi di accesso, ovvero rendere complicata l'individuazione delle informazioni e dei contenuti pertinenti. Viene inoltre rispettata, all'inizio e alla fine delle pagine, una certa gerarchia ipertestuale che serve a orientare il navigatore rispetto alla struttura e all'identità del sito in cui si trova la pagina visitata. Sia in alto che in basso ogni pagina è quindi collegata, attraverso apposite barre di navigazione, alle pagine capostipiti di ciascun livello superiore. Questo aspetto, in aggiunta al posizionamento standardizzato delle informazioni centrali e all'uniformità dello stile grafico, del layout e dei colori, contribuisce a rafforzare il carattere di stabilità e di coerenza interna del sito, quindi a facilitarne l'uso.
L'homepage, dopo una brevissima premessa che serve a contestualizzare il sito, offre diretto e immediato accesso a tutte le pagine multiculturali. L'indice si trova sotto forma di elenco puntato in cui sono concentrate, in forma estremamente sintetica, le relative descrizioni. Di seguito ai collegamenti, si è voluto inserire, come ho prima accennato, una dichiarazione di intenti a cui si ispira il Gruppo, in modo da precisare e approfondire il fondamento di questo nostro progetto e, in pratica, il senso stesso delle pagine Web.
Per quanto riguarda i contenuti finora individuabili nelle pagine, è necessario premettere che, allo stadio attuale, non possono essere considerati in alcun modo esaurienti, né sono, sicuramente, la migliore selezione possibile; si è cercato semplicemente di iniziare a fornire degli spunti e degli stimoli, in una forma minimamente strutturata, su cui potere costruire veramente, in futuro, con l'aiuto di tutti quelli che vorranno impegnarsi, un repertorio di informazione e documentazione più ricco e di più ampio respiro. La pagina che elenca i componenti [10] potrebbe ad esempio diventare, col tempo, una vera e propria directory delle biblioteche multiculturali italiane, che comprenda una descrizione, in forma più o meno standardizzata, della natura e dell'entità dei servizi multiculturali erogati, anziché limitarsi, come ora, a indicare i nominativi delle persone di riferimento e i dati per i contatti; la sezione "Materiali e contributi" [11] potrebbe estendersi fino a diventare una sorta di "biblioteca tecnica digitale" a disposizione del bibliotecario multiculturale; nella lista dei progetti [12] potrebbero essere incluse le azioni e i programmi dell'Unione europea e altre forme di partnership internazionale in questo settore. Più incerto mi sembra lo sviluppo della parte "Biblioteche e cataloghi", [13] dove il tentativo di segnalare ogni opportuna accentuazione in senso multilingue delle potenzialità degli OPAC per una migliore ricerca sui fondi multiculturali è viziato in partenza dalla peculiare situazione italiana, contrassegnata dall'assenza di compatibilità tra i sistemi che interfacciano SBN e quelli in grado di consentire la catalogazione dei documenti nelle scritture originali non latine, argomento questo che risulta urgente approfondire. Destinata a crescere è invece senz'altro l'area del sito che individua scaffali multiculturali e percorsi di lettura, [14] specie se le segnalazioni dei colleghi arriveranno ancora più numerose; lo stesso può dirsi evidentemente per la bibliografia della letteratura professionale, [15] tanto più se si riuscisse a includervi selettivamente i contributi della biblioteconomia multiculturale straniera; così come per la pagina che intende segnalare i VRD multiculturali [16] già sviluppati in ambiente bibliotecario, dove semmai si pone, più fortemente che altrove, la necessità di fissare sempre meglio i criteri per l'inclusione dei siti man mano che il repertorio cresce.
Concludiamo con qualche considerazione sulle prospettive che restano aperte per la messa a punto e la crescita dello strumento, in una linea di prosecuzione, speriamo ancora più efficace e convincente, del lavoro fin qui avviato. Quali sono le possibili direzioni del lavoro del Gruppo, e quindi di sviluppo delle pagine Web? Alcune indicazioni sono state già accennate:
A prescindere dai contenuti, nel ripensare l'organizzazione delle pagine occorrerà tenere sempre presenti i fattori e gli aspetti che entrano in gioco in un Web che sia sviluppato con criteri "da bibliotecari". Facendo senz'altro nostra un'intrigante categorizzazione recentemente proposta da Gnoli, [17] dovremo perciò valutare in ogni caso esigenze di: accessibilità (siamo sicuri di avere usato ogni accorgimento per rendere facilmente fruibile e reperibile da parte di tutti l'informazione disponibile nelle pagine?); reference (la chiarezza dei contenuti, ma anche una gestione efficace delle indicazioni ipertestuali e dei metadati, sono di grande aiuto per il reperimento veloce delle notizie); politica delle acquisizioni (secondo una linea selettiva e coerente di inclusione dei siti, che sia di orientamento al navigatore piuttosto che di smarrimento per eccesso di comunicazione); indicizzazione (corredando le pagine di riferimenti che facciano conoscere con precisione la responsabilità dei contenuti, l'oggetto dei collegamenti ipertestuali, orientandone correttamente la fruizione e in qualche caso contribuendo ad accertare l'attendibilità e la qualità dei documenti); collocazione (è fondamentale garantire una disposizione ordinata degli elementi strutturali, come dei contenuti, e non lasciare al caso la scelta dei nomi dei file, ma effettuarla secondo criteri di espressività, successione conveniente, ospitalità); aggiornamento e conservazione (anche un meccanismo ottimale di rinnovamento e di archiviazione delle vecchie versioni delle pagine contribuisce parecchio alla stabilità e all'affidabilità del Web); promozione (non solo facendo conoscere il sito agli "addetti ai lavori", ma anche in ambienti e a istituzioni che possono essere interessati in vario modo al progetto portato avanti dal Gruppo); organizzazione del personale (con l'assunzione individuale, sempre meglio se su base spontanea e volontaria, di impegni e responsabilità relativamente allo sviluppo di una o più sezioni del sito, e attraverso una maggiore fluidità dei flussi informativi e capillarità delle segnalazioni ai redattori).
Può apparire strana la conclusione della presentazione di uno strumento di lavoro, come sono queste pagine Web attive da pochissimi mesi, con un interrogativo già puntato sul loro futuro. In realtà la prossima scadenza del mandato di questa Commissione credo ci imponga di chiederci onestamente, senza preoccupazioni ed enfasi eccessive ma anche senza inutili finzioni, quale sia il modo migliore per potere darvi seguito. Le ipotesi possibili sono diverse. Se la prossima CNBP lo vorrà, potrebbe ereditare l'impegno che abbiamo cercato di perseguire fin qui, ma è evidente che al momento attuale si tratta di un'incognita. La nuova Commissione potrebbe legittimamente darsi altre priorità. A mio modo di vedere, un'alternativa assai suggestiva, non potrei dire tuttavia quanto praticabile, sarebbe quella di valutare invece la possibilità di una formalizzazione dell'attuale Gruppo di lavoro, ad esempio trasformandolo, se ve ne saranno le condizioni di partecipazione professionale e se la linea politica dell'AIB sarà favorevole, in un Gruppo di studio dell'Associazione, con la conseguenza che le pagine multiculturali potrebbero trovare una collocazione più stabile e specifica, rimanendo comunque all'interno del ramo Commissioni e gruppi. Diversamente, rimarrebbe da ipotizzare una gestione delle pagine in altra posizione da individuare in AIB-WEB, ovvero, se neanche ciò fosse possibile, un loro trasferimento fuori dall'AIB, soluzione quest'ultima molto meno auspicabile, in quanto snaturerebbe non poco il significato e la portata dell'attività finora realizzata. Ma è molto probabile - ed è con quest'augurio che concludo - che, se le pagine multiculturali riusciranno a dimostrarsi utili e stimolanti, i responsabili di AIB-WEB, gli organi di governo dell'Associazione, e tutti i colleghi che sono stati coinvolti nella crescita di questo strumento, sapranno assicurargli anche per il futuro la giusta visibilità, ed il canale di espressione più opportuno e adeguato.
NOTE
[1] Due iniziative contro il razzismo. In: Aib notizie, 5 (1993), n. 2, p. 5; 7. E ancora: Franco Nasella, Un'altra iniziativa contro il razzismo. In: Aib notizie, 5 (1993), n. 6, p. 16.
[2] Società multiculturali: raccomandazioni per il servizio bibliotecario, a cura della Sezione sui servizi bibliotecari alle popolazioni multiculturali dell'IFLA (trad. italiana di Letizia Tarantello da: Multicultural communities: guidelines for library service, compiled by Anne Holmes and Derek Whitehead. [S.l.], IFLA Section on library services to multicultural populations, 1987). La traduzione, inserita nel dossier La biblioteca nella società multiculturale, a cura di Letizia Tarantello (Bollettino AIB, 35 (1995), n. 1, p. 35-64), era accompagnata da una rassegna di esperienze condotte nelle biblioteche italiane, curata dalla stessa Letizia Tarantello (Esperienze multiculturali nelle biblioteche pubbliche italiane), e da un commento di Vinicio Ongini e Paolo Traniello (Una lettura critica del documento IFLA e alcune proposte per la situazione italiana).
[3] Si può menzionare, tra le iniziative recenti, il progetto dello "Scaffale multiculturale", con il relativo repertorio di siti utili, a cui ha lavorato un gruppo di soci dell'AIB Lombardia, disponibile all'URL: <http://ospiti.cilea.it/scaffale_multiculturale/multiculturalita.htm> [Ultima consultazione, di questa e delle altre risorse Web di seguito citate: 15 gennaio 2003].
[4] Chi scrive è a conoscenza di almeno quattro tesi di laurea sulla biblioteca multiculturale assegnate nelle nostre università negli ultimi cinque anni, un segnale di tendenza forse non di poco conto.
[5] Consultabile all'URL della pagina principale del Gruppo: <https://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/mc/mc.htm>.
[6] All'indagine hanno contribuito colleghi delle seguenti istituzioni Biblioteca comunale "R. Fucini" di Empoli; Biblioteca comunale "G. Rodari" di Ferrara; Biblioteca civica "Berio" di Genova; Biblioteca comunale "A. Delfini" di Modena; Sistema bibliotecario urbano del Comune di Padova; Biblioteca comunale "A. Lazzerini" di Prato; Servizio biblioteche della Provincia di Ravenna; Biblioteca comunale di Roccastrada; Biblioteca Aurora "Dina Rebaudengo" del Comune di Torino; Biblioteca comunale del Popolo "Pier Antonio Quarantotti Gambini" di Trieste. Per un breve resoconto dell'indagine, si veda: Domenico Ciccarello - Chiara Rabitti, I servizi multiculturali nelle biblioteche pubbliche italiane. Riflessioni a proposito di una recente indagine-pilota dell'AIB. Il documento è in AIB-WEB a: <https://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/mc/cicdom01.htm>.
[7] Cfr. l'inserto: Speciale CNBP, in AIB notizie, 14 (2002), n. 8. Vi si possono leggere, sull'argomento: Chiara Rabitti, Biblioteche pubbliche: la sfida multiculturale, p. V-VI; Domenico Ciccarello, Biblioteche multiculturali: prese nella rete, p. VI.
[8] In occasione della Conferenza IFLA di Glasgow, insieme a Elena Boretti abbiamo potuto constatare il sincero interesse e apprezzamento della Sezione sui Servizi alle società multiculturali verso il lavoro cooperativo che è stato avviato in Italia.
[9] Cfr.: <https://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/cnbp.htm>.
[10] I partecipanti al Gruppo di lavoro sono elencati a: <https://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/mc/elenco.htm>.
[11] <https://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/mc/document.htm>.
[12] <https://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/mc/prog.htm>.
[13] <https://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/mc/catalog.htm>.
[14] <https://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/mc/percorsi.htm>.
[15] <https://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/mc/bibliogr.htm>.
[16] <https://www.aib.it/aib/commiss/cnbp/mc/collegam.htm>.
[17] Claudio Gnoli, WWW da bibliotecari: tradizione documentaria applicata alla rete nell'esperienza di AIB-WEB, in Bollettino AIB, 42 (2002), n. 1, p. 43-56.