Potrebbe essere questa la sintesi del programma di attività che si č dato
il nuovo Comitato esecutivo nazionale dell'Associazione italiana
biblioteche, presieduto da Igino Poggiali e composto da Luca Bellingeri, Alberto
Petrucciani, Maria Luisa Ricciardi, Fausto Rosa, Antonio Scolari, Angelo
Sante Trisciuzzi.
L'Associazione, alla quale sono iscritti i professionisti più attivi
operanti nelle biblioteche italiane di ogni tipo ed appartenenza
amministrativa, intende allargare il suo raggio d'azione al sistema
educativo ed al mondo imprenditoriale raccogliendo così la sfida che
l'Unione Europea ha lanciato alle realtà che gestiscono processi legati
alla conoscenza ed all'informazione: tra queste le biblioteche giocano un
ruolo ogni giorno crescente.
"La sfida si puņ affrontare solo consolidando la formazione professionale
dei singoli operatori attraverso azioni di formazione continua ed
autoformazione ed esaltando le pratiche di cooperazione tra tutte le
strutture, a scala nazionale e globale" dice Poggiali "ma questo deve
avere come contropartita il riconoscimento della professione e del suo peso
sui processi di sviluppo della nostra società. In questo ambito
l'Associazione si dovrà attivare per tutelare gli interessi e la
professionalità dei colleghi delle biblioteche statali che saranno
investite dai processi di riordino istituzionale. Un primo appuntamento
sarà l'audizione alla Commissione Cheli il giorno 8 luglio prossimo.
Abbiamo inoltre avviato la raccolta di documentazione sui contratti e
condizioni di lavoro dei colleghi di tutti i settori perché su questo
aspetto intendiamo agire su sindacati ed ARAN in vista dei rinnovi
contrattuali. L'obiettivo generale è quello di rappresentare nei prossimi
mesi una spina nel fianco della politica nazionale e locale per
l'affermazione e la difesa dei diritti dei cittadini al godimento delle
libertà e delle prerogative che le organizzazioni internazionali affidano
alla nostra professione ed alle strutture da noi gestite ma pagate dal
denaro pubblico".
Un filone di attività riguarderà la collocazione dei servizi di biblioteca
ed informazione nel nuovo assetto che le riforme istituzionali daranno alle
città.
"Chiameremo i sindaci a confrontarsi con le nostre proposte, con una visione dei servizi pubblici e con un modello di Stato sociale che sappia vedere quanto oggi sia più drammatico per molti cittadini il rischio di esclusione derivato dalla mancanza di strumenti e supporti per la partecipazione intellettuale piuttosto che dalla carenza di beni materiali. Oggi più che mai povertà ed ignoranza, analfabetismo e disoccupazione si legano nel determinare condizioni di esclusione irrimediabili".
"Tutto ciò costituisce una minaccia per la libertà anche di coloro che riescono a restare agganciati ai processi evolutivi della società e limita enormemente le loro possibilità di crescita sia sul piano economico che su quello della qualità della vita".
Alto livello di professionalità e massiccio impiego delle tecnologie sono le armi che l'Associazione può schierare su questo difficile campo di battaglia. Lo sforzo più impegnativo sarà costituito dalla tessitura delle alleanze necessarie con altre professioni aventi interessi convergenti, con la parte più illuminata dell'imprenditoria ed in particolare dell'editoria e delle tecnologie dell'informazione. Molto è stato fatto in questi anni ed ora occorre raccogliere il frutto di tale sforzo per far sì che anche in Italia, a partire dai bambini e dai giovani, si diffonda il gusto di investire sulla propria intelligenza.
Molti altri aspetti entrano nel programma dell'Associazione che si può consultare anche su Internet all'indirizzo: https://www.aib.it/aib/editoria/progr.htm
Tutti coloro che vorranno collaborare a questi obiettivi potranno contattare l'Associazione presso le sue sedi regionali o presso la sede centrale di Viale Castro Pretorio,105 00185 Roma Tel. 06-44.63.532, fax 06- 44.41.139.
Roma, 2 luglio 1997